“La politica deve dare voce a chi spesso resta solo con i suoi problemi senza soluzione. Questo è quello che mi propongo di fare per quanti sono affetti dalla Sensibilità Chimica Multipla”, inizia così la dichiarazione di Massimo Colia, consigliere provinciale dell’IdV. La MCS è una patologia cronica invalidante, causata da una ipersensibilità olfattiva verso profumi, odori naturali e tutti i composti di origine petrolchimica di uso comune. Diventa per chi ne soffre difficile trovare un ambiente adeguato in cui vivere poiché l’installazione di un ripetitore telefonico, la presenza di un benzinaio o di molto traffico può rendere la vita insopportabile. “Il mio intento è denunciare la mancanza di leggi, regole e protocolli ospedalieri che tengano conto della specificità di questa patologia ancora poco conosciuta in Italia. Pertanto intendo presentare al prossimo consiglio provinciale un ordine del giorno con il quale si impegna il Presidente della Giunta Provinciale a richiedere al Ministero della Salute e di riconoscere la MCS come malattia invalidante, al fine di consentire agli ammalati di usufruire di tutti i benefici sociali, sanitari ed economici previsti dalla legge; sollecitare l’Assessorato Regionale alla Sanità ad inserire la MCS nell’elenco delle malattie rare; a farsi promotore presso la Regione Puglia affinché venga predisposto e sottoscritto specifico protocollo di intesa con le ASL che preveda la creazione, all’interno dei principali presidi ospedalieri del territorio, di unità ambulatoriali e di degenza ospedaliera in ambienti bonificati da chimici e tossici ambientali; creare corsi di formazione specifica per l'istruzione di personale paramedico. Il problema è urgente, come sottolinea anche il dott. Giuseppe Iadarola, Responsabile dell’Ambulatorio di Immunologia ed Allergologia dell’OO.RR.: i malati di MCS non hanno solo il peso della malattia, ma anche quello delle inefficienze e dei ritardi della politica”, conclude Colia.