Il Gruppo Amici dell’Arte di Lucera, dopo una lunga pausa dovuta al Lockdown, è tornato sul palcoscenico con la commedia “A mort di subito”, un divertente lavoro in dialetto lucerino, rappresentato nell’atmosfera magica dell’Anfiteatro romano.
Gli attori della compagnia lucerina hanno regalato una serata di grande divertimento ad un pubblico attento che ha molto apprezzato ed applaudito i dialoghi e le battute del testo scritto da Germano Benincaso. La vicenda, sebbene ai limiti del paradosso, ha coinvolto gli spettatori fino all’epilogo e al tradizionale lieto fine.
I protagonisti di questo lavoro hanno mostrato uno straordinario affiatamento dovuto all’interpretazione di centinaia di spettacoli che – nel corso dei 52 anni di attività - sono stati portati in scena non solo a Lucera, ma nei teatri di tante città su tutto il territorio nazionale.
Lo spettacolo, inserito nel programma della Rassegna Muse e stelle organizzata dal Teatro Pubblico Pugliese e dal Comune di Lucera, è iniziato con la massima puntualità alle ore 21 e, subito dopo l’introduzione affidata a Dino Russo, si sono accese le luci sulla magnifica scenografia realizzata da Giuseppe Grasso che ha riprodotto con dovizia di particolari l’aia di un podere di campagna, con tanto di pozzo, pollaio e attrezzi agricoli.
Lina Carratù, protagonista femminile della commedia nella parte di “Ginella”, è stata bravissima nell’interpretare il ruolo della di popolana, mostrando ancora una volta il suo talento grazie al quale ha ottenuto numerosi riconoscimenti in ambito nazionale. Al suo fianco si sono alternati gli altri due protagonisti della vicenda: Arturo Monaco, che ha raccolto applausi a scena aperta per la sua mimica e per la sua ineguagliabile comicità, e Lello Spagnuolo che è stato la sua validissima “spalla”. Il ruolo di Luzzille, il “morto di subito”, è stato interpretato dall’autore della commedia Germano Benincaso il quale ha saputo regalare a questo personaggio la sua capacità di recitare con una varietà di espressioni che vanno dall’ironico, al comico e al drammatico. Per questo suo modo così intenso di impersonare un ruolo all’interno di una commedia, la Federazione Italiana Teatro Amatori gli ha assegnato il premio come miglior attore per la sua interpretazione di “Domenico Soriano” in Filumena Marturano, il capolavoro di Eduardo De Filippo.
Gli applausi del pubblico hanno sottolineato, inoltre, la bravura di tutti gli altri interpreti della commedia: Michele Ieluzzi, impeccabile nel ruolo del “becchino”; Domenico Tutolo e Maria Strazioso, preziosi nell’aiutare i protagonisti nella farsa del finto funerale; Antonio Cuppone, nella parte nel collerico “Ze Necole”, affiancato dall’infermiera Marcella Cogato, dal “postino” Luigi Follieri e da Luigi Granieri che ha impersonato “don Carmine”, il padrone del podere nel quale è stata ambientata la storia.
Molto ben curate sia le luci, sia l’audio, le musiche e gli effetti speciali che hanno accompagnato i momenti più importanti della rappresentazione.
Sebbene la commedia ha offerto momenti di grande divertimento e comicità, non sono mancati spunti di riflessione che il pubblico ha saputo cogliere nel testo che, in italiano o tradotto in vari dialetti, è stato rappresentato da tante compagnie in tutta l’Italia.