Se anche Massimo Ferosi si arrende per la pallacanestro vuol dire che la situazione è davvero difficile, senza via di uscita, anzi drammatica per la “Virtus Lucera”, che non parteciperà al prossimo campionato di serie C regionale maschile. La notizia è stata confermata dallo stesso Ferosi e pare che non ci siano margini perché ci possa essere una ritrattazione. La quale ultima dovrebbe essere legata ad un ritorno di disponibilità di risorse finanziarie necessarie per assicurare almeno il minimo indispensabile per un campionato di molta ordinaria amministrazione. Ferosi non è il tipo che molla le situazioni difficili con facilità, come dimostra il suo passato di tenace sostenitore delle sorti della sua squadra e la dedizione che ha messo in campo tutte le volte che è stato chiamato a dare continuità e dignità al basket lucerino. Ferosi lo aveva già anticipato alla fine dello scorso campionato, quando ha sfiorato la promozione nella serie C nazionale, quando la crisi complessiva dell’economia non aveva ancora raggiunto i livelli di guardia attuali. Si pensava ad un momento comprensibile di scoraggiamento del presidente, momento che sarebbe stato possibile diluire nel corso del tragitto che poneva come traguardo l’iscrizione al campionato successivo. Così non è stato. Ferosi ha metabolizzato con realismo le difficoltà attuali, che appartengono alla sfera della impossibilità di trovare corridoi finanziari in grado di dargli un po’ di ossigeno nella gestione della società. E, quindi, ha deciso, di ripartire ma dal basso con l’iscrizione al campionato provinciale di prima divisione. E’ in qualche maniera un tentativo di riprendere fiato, come quando un ciclista ha bisogna di ristorarsi dopo aver toccato la vetta di una salita proibitiva.
Ferosi non getta la spugna, ma vuole, come detto, rifiatare, sperando che gli sviluppi economici della situazione consenta di riappropriarsi di quegli spazi di sostegno imprenditoriale, che in passato in qualche misura lo hanno sostenuto. Va detto che Massimo Ferosi sconta pure la condizione di difficoltà in cui versa tutto lo sport e segnatamente quello trainante che è il calcio, per il quale si sta tentando la respirazione bocca a bocca per tirarlo su. E’evidente che il mancato sostegno delle casse comunali è stato uno dei primi motivi di indebolimento dell’assetto finanziario delle società. Un contributo che talvolta era tale da rappresentare una parte importante degli esborsi societari. Sia come sia, bisogna riscoprire, come detto tante volte negli ultimi tempi, riscoprire e valorizzare la mentalità del vero spirito dilettantistico, facendolo passare attraverso il mondo della scuola, che rappresenta il più vasto vivaio per il reclutamento dei giovani. Certo, questa ricerca è particolarmente impegnativa, ma è la sola che può portare a qualche utile risultato. Mentalità che deve entrare nella mente dei dirigenti e degli atleti, che devono fare fronte unito se davvero vogliono difendere gli interessi di bandiera, quest’ultimo concetto in disuso, ma che bisogna assolutamente recuperare.
a.d.m.
