Una furia Massimo Ferosi, presidente del Lucera Basket, contro gli arbitri che domenica scorsa hanno di fatto decretato la sconfitta della sua squadra. Noi siamo sempre contrari a giustificare le sconfitte addebitandole alle pessime direzioni di gara. Siamo contrari di principio, dato che siamo convinti che, nell’arco di un campionato, vantaggi e svantaggi arbitrali alla fine si compensano. Succede nel basket, succede anche in tutte le altre branche sportive. Però, questa volta ci schieriamo al fianco del presidente, perché effettivamente la direzione di gara è stata farneticante davvero, con decisioni cervellotiche, spaventosamente partigiane, clamorosamente fasulle sul piano tecnico. Beninteso, non è che gli avversari siano stati a guardare. Anche loro se la sono giocata la partita a testa alta, rendendosi conto del valore dell’avversario, che nella circostanza non avrebbe concesso a distrazioni o superficialità comportamentale. Detto questo per amore della verità, bisogna confermare quello che abbiamo detto in esordio e cioè che il risultato alla fine è stato praticamente determinato dalle decisioni arbitrali. In pochi minuti finali mai si è visto concedere tanti falli a ripetizione, quasi una mitragliata che avrebbero messo in ginocchio chiunque, specie sul piano psicologico.
Giustamente Ferosi si è lasciato andare ad un commento straripante alla fine della gara, minacciando addirittura di ritirarsi dal campionato. E’ superfluo dire che la direzione della gara andava affidata ad elementi di consolidata esperienza e non a soggetti che sono andati in barca proprio nei momenti cruciali della gara. Giustamente Ferosi ha chiamato in causa i designatori, che sono quelli che hanno la responsabilità oggettiva del buon andamento delle partite. La Federazione, ha detto Ferosi, non può trattarci così. Deve comprendere che le società fanno grandi sforzi economici per disputare il campionato, dal quale pretendono di ricavare almeno correttezza e soddisfazioni dal punto di vista del conseguimento dei risultati tecnici ed agonistici. Non si chiedono, beninteso, tutele particolari, ma soltanto comportamenti complessivi che non ledano i valori espressi dal campo, sotto tutte le latitudini. E’ evidente che quando si vanno ad intaccare equilibri delicatissimi, come quelli dell’incontro col Barletta collocato pure ai vertici della graduatoria, le decisioni arbitrali inadeguate procurano molti danni in più rispetto a gare di relativa tranquillità di classifica. E di questo che doveva e deve tener contro la Federazione, soprattutto attraverso designazioni arbitrali in grado di assicurare la massima imparzialità ed equilibrio. Cosa che col Barletta non è stato fatto, motivo per il quale le rimostranze di Massimo Ferosi sono tutte giustificate, sono tutte da condividere.
a.d.m.
