Una delegazione del Coordinamento sindacale penitenziario ha incontrato ieri in conferenza stampa gli organi di informazione, alla presenza del personale dipendente della casa circondariale di Foggia, lavoratori e lavoratrici del comparto ministeriale, della funzione pubblica e del settore sicurezza della polizia penitenziaria. Presenti il segretario nazionale Nicola D'agnelli, il delegato nazionale Costanzo Nardo' e il segretario generale nazionale del Co.s.p. Domenico Mastrulli. Il sindacato ha riproposto i termini del sovraffollamento detentivo del carcere foggiano che attualmente ospita 520 reclusi circa a fronte di una capienza regolamentare di circa 300 posti. Nelle 15 strutture penitenziarie della Puglia e della Basilicata, fra detenuti adulti e minori si conta una popolazione di oltre 3500 persone rispetto ad una capienza massima di 2.600 posti letto. Di particolare gravità la situazione tracciata da Mastrulli in ordine alla cronica carenza di personale nei vari comparti, con alcuni settori ridotti all'osso a causa del blocco del turn over, dei pensionamenti, dei trasferimenti e delle malattie. Numerose anche in questo caso le cause di servizio dovute agli eccessivi carichi di lavoro e alla scarsa qualità degli ambienti in cui è costretto a operare il personale. A questo va ad aggiungersi il progressovo arretramento professionale e formativo dei lavoratori del settore giustizia. Mastrulli ha colto l’occasione per chiedere nuovamente alla presidenza del consiglio dei ministri un incontro urgente al fine di evidenziare l’attuale situazione dei penitenziari italiani e le carenze esistenti sul piano manageriale e amministrativo delle direzioni. Il segretario generale del Co.s.p. non ha mancato di sottolineare fra le numerose criticità che affliggono il settore, l’elevato numero di aggressioni ai danni degli agenti di polizia penitenziaria e dei pochi lavoratori addetti alla vigilanza.