La DS Laura Flagella: «Sebbene nel tempo sia mutato strutturalmente, da un secolo i nostri valori restano gli stessi, perché il valore di un’istituzione scolastica è quello di portare avanti percorsi formativi, conoscitivi e di apprendimento per gli studenti e, al contempo, prepararli alla vita».
Lucera - L’istituzione scolastica riveste un ruolo fondamentale nella società perché attraverso la cultura è possibile sviluppare l’uguaglianza tra i cittadini. È quanto emerso durante la cerimonia di celebrazione dei cent’anni dell’I.T.E.T. “Vittorio Emanuele III” di Lucera, svoltasi mercoledì 16 ottobre 2024, in un’aula magna gremita di dirigenti, docenti ed alunni, di ieri e di oggi.
Per l’occasione anche il Segretariato generale della Presidenza della Repubblica ha inviato una lettera di auguri all’Istituto, che è stata letta in apertura.
Dopo i saluti istituzionali da parte del Sindaco di Lucera, avv. Giuseppe Pitta, del delegato della Provincia di Foggia, dott. Tonio De Maio, e della dott.ssa Maria Gambatesa, in rappresentanza del Dirigente dell’Ufficio V–UST di Foggia dott. Vito Alfonso, la Dirigente Scolastica, prof.ssa Laura Flagella, ha aperto i lavori sottolineando la volontà di celebrare il centenario in maniera condivisa e aperta alla città perché la scuola è parte attiva del territorio.
«Vogliamo festeggiare questo secolo di formazione insieme a tutte le persone che nel corso di cento anni hanno contribuito alla crescita della scuola. Nel tempo questo istituto è mutato non solo dal punto di vista fisico, con le diverse sedi, ma anche formativo. I valori però sono gli stessi, perché il valore di un’istituzione scolastica è quello di portare avanti percorsi formativi, conoscitivi e di apprendimento per gli studenti e, al contempo, prepararli alla vita», ha affermato la DS Flagella.
Ad evidenziare la relazione necessaria tra scuola e territorio è stato il dott. Silvio Di Pasqua, ex alunno e Presidente del Circolo Unione di Lucera, che ha sottolineato anche l’importanza di cooperare e fare rete. «La storia di un istituto rappresenta quella di una città, i cento anni dell’ITET rappresentano la vita di un tessuto sociale, economico e formativo. Questo momento non è un punto di arrivo o un traguardo, ma rappresenta una tappa importante per l’intera città», ha evidenziato Di Pasqua.
Non è mancato uno sguardo al futuro con l’intervento del dott. Erasmo Di Giorgio, dell’Ufficio Orientamento al Lavoro della Camera di Commercio, Industria e Artigianato di Foggia che, grazie ai dati forniti dal Progetto Excelsior, ha fatto una proiezione delle figure professionali richieste, in prospettiva locale e globale, in linea con gli indirizzi di studio dell’ITET. «C’è stata un’evoluzione verso competenze trasversali e specifiche, relative, da un lato, alla forte spinta verso la digitalizzazione, ma allo stesso tempo verso la sostenibilità ambientale e sociale e verso l’internazionalizzazione», ha dichiarato Di Giorgio.
«Siamo in un mondo che evolve in continuazione, sentiamo parlare ogni giorno di intelligenza artificiale, eppure il nostro guru per eccellenza è Steve Jobs che diceva “pensate differente”. L’intelligenza artificiale lavora su dati che già esistono, ma ha bisogno dell’elemento umano che ha la capacità di essere creativo e divergente», ha sostenuto il dott. Stefano Iorio, responsabile dell’area Terza Missione e Grandi Progetti dell’Università degli Studi di Foggia, convinto che sia necessario insegnare ai giovani a prendere l’iniziativa partendo dai propri sogni, senza avere paura del futuro.
Al termine del convegno, moderato dal giornalista e caporedattore di AffarItaliani.it, dott. Antonio V. Gelormini, ci sono stati diversi omaggi, tra cui la declamazione della poesia “100 anne sònne passàte”, da parte di Lello Spagnolo.
La mattinata si è conclusa con l’inaugurazione dell’opera commemorativa dell’evento realizzata dall’artista locale geom. Antonio Laviola che raffigura le tre sedi dell’Istituto connesse al mondo, a simboleggiare il percorso compiuto da migliaia di studenti che partendo dalla scuola hanno intrapreso il proprio viaggio nel lavoro e nella vita.