Primo classificato VaiSicuro, secondo Unblox e terzo Tappost.
“Crediamo molto in questa tipologia di iniziative e stiamo investendo in innovazione” affermano dall’IPZS.
Idee innovative, spirito di collaborazione, passione e competizione hanno caratterizzato “HackTheFake”, il primo Hackathon dedicato ai temi della valorizzazione e della tutela del Made in Italy promosso dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e organizzato da Splashmood, svoltosi il 22 e 23 ottobre presso il nuovo Centro Ricerche dell’IPZS di Foggia.
Per quarantott’ore circa cento partecipanti tra sviluppatori, aspiranti startupper e designer - provenienti non solo dalla Puglia ma anche da altre regioni, tra cui Campania, Lombardia e Lazio - si sono sfidati nel progettare soluzioni innovative a tutela del Made in Italy e dei mercati maggiormente colpiti dal fenomeno della contraffazione.
Ben nove i team che, affiancati da coach ed esperti, hanno presentato altrettanti progetti alla giuria di esperti - composta da Giovanni De Caro (CEO Volano srl), Cristina Angelillo (Presidente Innovup), Walter Vito Anelli (Docente Politecnico di Bari), Fabrizio Tubertini (Research Manager IIT), Antonio Stasi (Docente Università di Foggia), Giovanni Piemontese (Digital Product Designer) e da esperti dell’IPZS - che ha espresso il verdetto dopo aver ascoltato i pitch. Attinenza alla challenge, completezza, innovazione e design sono stati gli elementi presi in esame dalla giuria che ha scelto per il primo posto VaiSicuro, un nuovo servizio che permette di semplificare le ricerche dell’utente per capire se un sito è affidabile ed evitare di ricevere un prodotto contraffatto, tutto con un semplice copia e incolla del link del prodotto.
Secondo Classificato Unblox, the safe unboxing experience, un sistema basato su crittografia e blockchain che sostituisce il certificato di autenticità per i prodotti Made in Italy. Una foto scattata dal consumatore finale all’etichetta del prodotto di alta qualità, permetterà di verificarne l’originalità e lo registrerà come non replicabile su una blockchain pubblica.
Al terzo posto Tappost, del team MakeItali, una soluzione innovativa che attraverso la tecnologia RFID da impiantare nel tappo di sughero consentirà di attestare l’autenticità del vino.
Ai tre vincitori è stato dato in premio un buono spesa del valore commerciale di 2000 euro (1° posto), 1000 (2° posto) e 500 (3° posto).
Hoken tech, Averasoft, EvoValueChain, Prometeus, Fakeproof e ItalyAround sono i nomi degli altri progetti presentati dai team per tutelare il Made in Italy nei settori food e fashion.
«Abbiamo voluto organizzare questo hackathon per testimoniare la volontà dell’Istituto Poligrafico di aprirsi all’innovazione. Fare Open Innovation significa aprirsi al territorio e agli studenti per attirare talenti e idee. Crediamo molto in questa tipologia di iniziative e stiamo investendo in innovazione anche con il nuovo Centro Ricerche, che vanta tecnologie all’avanguardia e che sarà al servizio del Paese», ha affermato Andrea De Maria dell’Innovation Management IPZS.
Soddisfatto dei numeri raggiunti e delle proposte elaborate anche Eros Brienza, R&D Specialist - Staff Sviluppo Sperimentale dell’IPZS, che ha dichiarato: «Sono felice non solo perché “HackTheFake” è riuscito ad avvicinare giovani talenti all’Istituto Poligrafico, ma anche perché è stato un momento stimolante per tutti. La grande partecipazione registrata è un segnale forte e positivo che arriva dal territorio».
A facilitare i lavori è stata Valentina Cianci, founder di Spashmood, che crede fortemente nel valore degli hackathon, in quanto rappresentano un ottimo modo per sperimentare sul fronte tech e arricchiscono tutti coloro che, a vario titolo, vi partecipano. «In questa esperienza gli innovatori hanno avuto accesso al cuore dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e abbiamo assistito ad una contaminazione di idee, entusiasmo e progetti che nei prossimi mesi sicuramente vedremo sbocciare», ha ribadito Cianci.
Durante la due giorni l’IPZS ha aperto le porte anche ai giovani in cerca di lavoro - sono stati ben sessanta i partecipanti al career day - e alle aziende che innovano, grazie all’open innovation meeting, che ha visto incontri di confronto del team di ingegneria e innovazione dell’IPZS con otto startup. Stimolante è stato anche lo spazio dedicato ai panel che hanno visto protagonisti CEO e founder di startup, impegnati da anni nella lotta alla contraffazione e tracciabilità, come Michele Casucci (CEO and CoFounder Certilogo) con lo speech su “La protezione del Brand - Case Study”, Anna Rita Mastrangelo (CEO and CoFounder eatTrace.com) con “La filiera del Pomodoro Rosso Gargano” e Giuseppe Coletti (CEO and CoFounder Authentico) con “La filiera del Grano 28Pastai”.