“Conoscenze tecniche per assistere e stimolare l’anziano con Alzheimer” si chiama così l’innovativo progetto promosso e organizzato da Format Ente di Formazione Dauno e approvato dalla Regione Puglia. L’iniziativa si rivolge agli operatori dell’Opera Pia Maria Grazia Barone di Foggia, che venerdì 8 marzo alle ore 11.30 presso la sala convegni in via Marchese De Rosa al civico 1, ospiterà la conferenza stampa illustrativa del progetto che avrà una durata di otto ore e per oggetto l’acquisizione di conoscenze e tecniche utili ad assistere e stimolare l’anziano affetto da Alzheimer. Tra i relatori la dottoressa Alba Mazzeo, Presidente della Fondazione Maria Grazia Barone e il direttore di Format, dottor Antonio Dell’Aquila, rappresentanti istituzionali e dirigenti dell’azienda foggiana. Nell’ambito degli obiettivi specifici, individuati dai progettisti di Format, figurano l’acquisizione delle competenze di assistenza e la stimolazione dell’ospite nelle strutture di ricovero. L’intento è proprio quello di sviluppare metodologie assistenziali che diano benessere agli ospiti e incidano in positivo sull’ambiente familiare di partenza, ritenendo la famiglia l’utente secondario del servizio, offerto nel rispetto dei migliori parametri socio-sanitari. Tra i contenuti formativi, che accompagneranno la fase realizzativa del programma addestrativo, non mancheranno aspetti legati all’osservazione attiva e all’ascolto partecipato verso gli utenti. La finalità, in questo caso, è individuare e riconoscere, nel modo più opportuno, eventuali deficit cognitivi che possano insorgere in ognuno dei tre stadi della malattia. Particolare attenzione sarà prestata al riconoscimento dei disturbi di comportamento e di relazione e al miglioramento del processo di comunicazione tra gli operatori aziendali, gli altri anziani e il nucleo familiare di origine. Per questo, un aspetto che sarà trattato con maggior accuratezza, riguarderanno il flusso comunicativo: verbale, non verbale e paraverbale attraverso la conoscenza delle tecniche di comunicazione e delle terapie conversazionali. Seguirà la fase riservata a riconoscere il disturbo e, di conseguenza, a prevenire eventuali situazioni problematiche fino a stimolare, in base alla gravità dei casi, uno svolgimento minimo delle attività quotidiane in maniera autonoma. Nelle scorse settimane esperti del settore: terapisti e psicologi hanno incontrato e formato, all’interno di un primo percorso, gli addetti al settore (infermieri, operatori socio-sanitari su tutti) dell’Istituto “Maria Grazia Barone” nell’ambito di una prima attività di formazione dedicata all’Alzheimer. Una patologia che, nel corso degli ultimi anni, va assumendo una valenza sociale crescente tenendo conto dei numeri. <
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