Dopo “Non ti pago”, ultima regia di Luca De Filippo portata in scena dalla sua storica compagnia al Cineteatro dell’Opera, continua “La PrimaVera Stagione” a cura di Fabrizio Gifuni e Natalia Di Iorio organizzata dal Comune di Lucera in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese e con le associazioni culturali Cadmo e Mediterraneo è Cultura.
Sabato 27 gennaio grande debutto al Sud per “L’uomo seme”, racconto di scena ideato, diretto e interpretato da Sonia Bergamasco (tratto dall’omonimo libro di Violette Ailhaud) che dopo la Prima nazionale a Milano farà tappa al Teatro Garibaldi, lì dove ha mosso i primi passi. A Lucera, infatti, si sono svolte le prove di questo spettacolo che ha permesso di creare un legame con il Teatro Franco Parenti di Milano.
Inno spiazzante alla vita, “L’uomo seme” è uno spettacolo corale in forma di ballata, in cui si intrecciano racconto, canto e azione scenica.
All’indomani della prima guerra mondiale, in un villaggio tra le montagne dell’Alta Provenza, sono morti tutti gli uomini. Il paese è abitato solo da donne e bambini. Violette Ailhaud, testimone dei fatti, trova solo allora e finalmente le parole per raccontare di quando, ancora ragazza, il suo villaggio aveva vissuto un’identica tragedia. Violette affiderà questo suo memoriale a un notaio con l’incarico di consegnarlo alla più giovane delle sue discendenti. Una lingua forte, scabra e ventosa ci conduce in cima alle montagne dove è ambientata la vicenda e dove vive questa comunità di sole donne che stringerà un incredibile patto per la vita.
«Quando una storia ci colpisce al cuore sentiamo il bisogno di raccontarla di nuovo e di rinnovarne il segreto ancora e ancora per ritrovare, in chi guarda e ascolta, conferma del nostro sguardo. Questo è quello che mi è successo quando ho letto “L’uomo seme”, testimonianza viva di un’esperienza unica e sconvolgente», racconta Sonia Bergamasco.
Sul palco, accanto all’attrice, le Faraualla – splendido quartetto di cantanti attrici pugliesi – e il musicista performer Rodolfo Rossi.
L’albero-casa al centro della scena – realizzato da Barbara Petrecca – si anima delle luci di Cesare Accetta e dei movimenti scenici curati da Elisa Barucchieri.
Assistente alla regia Mariangela Berardi. I costumi sono stati realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni.