Il 14 Giugno 2016 veniva approvata alla Camera la legge del “Dopo di Noi “(art. 3 legge n. 112/2016) avente per oggetto l’assistenza in favore di persone con hadicap grave (minorazione singola o plurima determinante riduzione dell'autonomia personale) prive del sostegno familiare. Essa prevede la creazione di un progetto di cura personalizzato, sgravi fiscali per l’assistenza e per la devoluzione del patrimonio ereditario. L’obbiettivo è quella di garantire la massima autonomia e indipendenza delle persone disabili, consentendogli ad esempio di continuare a vivere nelle proprie case oppure in strutture gestite da associazioni ed evitando il ricorso all’assistenza sanitaria. Gli strumenti negoziali previsti dalla legge in questo ambito sono i trust ed i contratti fiduciari. Le risorse a sostegno della legge provengono da un Fondo specifico per l’assistenza e il sostegno ai disabili privi dell’aiuto della famiglia, quindi agevolazioni a privati, enti ed associazioni che decidono di stanziare risorse a loro tutela. Il Fondo avrà una dotazione triennale di 90 milioni di euro per il 2016, 38,3 milioni per il 2017 e 56,1 milioni per il 2018. L’articolo 3 della legge n. 2232 prevede la compartecipazione di Regioni, enti locali ed organismi del Terzo Settore.
Il 23 novembre 2016 la legge diveniva operativa grazie ai Ministri Giuliano Poletti (Ministro del lavo e delle politiche sociali), Beatrice Lorenzin (Ministro dell’economia e delle finanze) e Pier Carlo Padoan mediante firma del decreto attuativo che fissava i requisiti per l’accesso alle prestazioni a carico dell’apposito Fondo istituito dalla legge e stabiliva la ripartizioni tra le Regioni delle risorse per l’anno 2016 pari a 90 milioni di euro. Per la Regione Puglia i fondi stanziati nell’anno 2016 corrispondevano a 6.210.000. Lo stesso testo prevede che le Regioni hanno il compito di definire i criteri per l’erogazione dei finanziamenti, la verifica delle attività svolte e le ipotesi di revoca dei finanziamenti.
Dopo queste premesse, facendoci portavoce delle tante persone che attendono con ansia di vedere nel concreto l’attuazione della stessa, chiediamo chiarimenti in merito agli uffici competenti ed ai loro dirigenti sullo stanziamento dei fondi previsto per l’anno decorso. Nella nostra cittadina sono molte le famiglie che avendo persone disabili a carico vivono gravi difficoltà quotidiane sociali ed economiche, che non concedono alcun tipo di serenità personale e familiare. I fondi dovrebbero essere ripartiti negli ambiti comunali mediante il Piano Sociale di Zona oggi commissariato che da tempo non vede più Lucera come città capofila (sede del Distretto Sanitario) tra i paesini facenti parte dell’Ambito Territoriale “Appennino Dauno Settentrionale”. Infatti secondo le rappresentanze dei comuni facenti parte dell’Ambito Territoriale, la responsabilità sarebbe stata attribuita al Comune di Lucera e alla sua amministrazione in quanto non avrebbero erogato le somme destinate ai servizi essenziali del Piano di Zona e che, anzi, dette somme sarebbero state impiegate dal Comune in propri servizi riconducibili, secondo una personale interpretazione degli obblighi scaturenti dall’Accordo di Piano, ai Servizi Sociali del Comune capofila.
Il Piano Regionale delle Politiche Sociali prevede l’approvazione della Relazione Sociale per l’anno 2016 entro il 30 Giugno prossimo. Da questa relazione si dovrebbe evincere l’attuazione della legge con stanziamento e programmazione negli ambiti comunali. Nel frattempo, pungoleremo gli uffici preposti chiedendo contezza sullo stato di fruibilità dei Fondi attendendo risposte serie e concrete atte a soddisfare un diritto da corrispondere con ampia sollecitudine.
Nostro compito sarà quello di essere vigili, competenti e recettori di iniziative e soluzioni volte ai tanti problemi che affliggono la povera gente.
AREADEM
I COORDINATORI
Rosalia Nappa – Francesco Antonio Forte