LUCERA - Grande affluenza al “Lions Day” di Lucera organizzato dal locale Club e che ha avuto come sede operativa il Circolo Unione. Moltissime le persone che ieri si sono sottoposte agli screening sanitari gratuiti e molte altre si sono fermate invece in Piazza Duomo per assistere alle dimostrazioni di disostruzione respiratoria. I dottori Gianfranco Nassisi e Michele Celozzi hanno mostrato le manovre corrette da eseguire su bambini e adulti, rispondendo anche alle domande dei presenti e raccontando l’origine del service “Viva Sofia”, che prende il nome da un caso di rischio di soffocamento e disostruzione realmente accaduto.
Dal mattino fino a sera i lucerini hanno approfittato dei controlli della vista, per la prevenzione del glaucoma, con il dottor Michele De Palma, dell’udito, con lo studio Audiofon di Lucera del dottor Stefano De Stefano, della pressione e del diabete, eseguiti dai dottori Maria Teresa De Vita, Katia Monteleone ed Enrico Scarano.
Importanti anche i momenti informativi sui tumori giovanili e del cancro pediatrico con il “Progetto Martina” a cura dei dottori Gerardo Roggia, De Vita e Scarano, e sulla sicurezza stradale con l’ingegnere Antonio Cutruzzolà. Nel corso della giornata si è svolta anche la consueta raccolta di occhiali usati, il cui coordinatore distrettuale del service è il dottor Franco Stanca.
«Siamo ‘Cavalieri della vista’ e destiniamo gli occhiali che butteremmo alle popolazioni che non possono permettersi l’acquisto di questi ausili importanti. Gli occhiali donati vengono rigenerati presso il Centro di Chivasso, vicino Torino, e lì trovano nuova vita per chi ne ha bisogno», spiega Stanca.
La giornata è stata anche l’occasione per conoscere da vicino come opera il Lions Club Lucera e i service che offre, nonché il Lions Clubs International, la più grande e più attiva organizzazione di servizio al mondo.
«Finalmente, dopo le restrizioni dovute alla pandemia – dichiara soddisfatta la presidente del Lions Club Lucera Amelia Anna Benincaso - siamo scesi in piazza per questo bellissimo evento con il quale ci proponiamo di far conoscere alla collettività i service nazionali, internazionali e soprattutto quelli del nostro Club, cercando di rispondere alle esigenze della nostra comunità. Non mi stanco di ripetere il nostro motto: “We serve”, perché anche oggi abbiamo dimostrato che dove c’è bisogno, lì c’è un Lion. Ormai siamo un milione e mezzo di persone in tutto il mondo, uomini e donne, che con dedizione ed entusiasmo, come nel nostro Club, mettono a disposizione le proprie competenze e il proprio tempo. E il fatto che la partecipazione della cittadinanza sia stata considerevole ci gratifica del tanto impegno profuso».