L'art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana stabilisce:
• Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
• La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
• Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
• In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.
Dicesi censura il controllo della comunicazione da parte di un’autorità, che nel nostro caso è l’Ente Comunale di Lucera, amministrato da “CHI” crede di vivere nel periodo fascista, dove la dittatura è stata espressione di un regime dispotico. Vorremmo ricordare al Sindaco e alla sua amministrazione, che questo atto è incostituzionale, privo di dignità oltre che vile. In una cittadina come la nostra dove i problemi sociali, economici e politici versano in una crisi profonda, veder limitare il diritto d’informazione ad una domanda preventiva di tre giorni, per le riprese audiovisive in occasione dei Consigli Comunali e al parere ultimo per l’autorizzazione di queste, ad una carica pubblica rappresentata dal Presidente del Consiglio, è davvero sconfortante. State togliendo alla città un diritto essenziale come quello dell’informazione, che a quanto sembra vi sta causando gravi problemi, altrimenti non si spiegherebbe il motivo di una così elevata ispirazione. Forti sono le contraddizioni che si riscontrano nella gestione amministrativa della nostra cittadina dato che un tempo era lo stesso Antonio Tutolo che chiedeva al proprio Sindaco Pasquale Dotoli ed al Presidente del Consiglio Giuseppe Pica l’inammissibilità del divieto di ripresa delle sedute consiliari nel lontano 07 Luglio 2011. E ne vogliamo parlare del programma fatto in campagna elettorale per le amministrative del 2014, dalla Pagnotta.org dove nella voce commissioni consiliari, in particolare nella nostra proposta si recitano testuali parole: Nelle commissioni consiliari deve essere obbligatoria la presenza di una webcam che registri ogni seduta. I filmati devono essere condivisi in rete.
Nella vita ci vorrebbe coerenza e noi non la stiamo riscontrando in tale atto. Il messaggio che arriva e che abbiamo percepito è rivolto alla limitazione dell’ informazione pubblica. Oggi siamo noi del Centro Democratico che poniamo due domanda all’amministrazione Tutolo: “Quali sono le ragioni che vi hanno spinti a limitare l’informazione pubblica”? Ci si può autorizzare una redazione giornalistica a discapito di un’altra per conclamati motivi, senza alcuna specificazione da parte del Presidente del Consiglio?
Ecco come si sta rivelando l’amministrazione del nuovo e della trasparenza.
Non sarà la legge bavaglio a fermare la libera diffusione di pensiero!
La Segreteria del Centro Democratico- Lucera