Quello del lavoro è stato il tema centrale dei lavori del XII congresso provinciale del Movimento Cristiano dei Lavoratori (MCL) tenutosi a Foggia nel palazzetto dell’arte. Ad introdurlo con forza è stato il presidente provinciale avvocato Mario Carrescia (che i lucerini ricordano come loro Sindaco), il quale ha detto che senza dare occupazione il Paese è destinato a sprofondare in una crisi senza ritorno. Ma, ha aggiunto, il lavoro non deve essere un tema quasi accademico, buono per tutti i congressi e le occasioni pubbliche, che serve in molti casi ai nostri politici a trasformare gli eventi in occasioni di vetrina per le loro ambizioni personali. Il lavoro non deve avere confini di appartenenza e competenza politica o partitica: deve essere il grimaldello per rimuovere quelle sacche che impediscono alla economia di aprirsi, di sollecitare i mercati ad investire, al sistema produttivo di investire in ricerca, così da mettersi al passo dei paesi concorrenti. Discorso questo particolarmente calzante per il Sud, che, tra l’altro, deve scontare ritardi atavici, anche per la inettitudine della nostra classe politica dirigente. In questo contesto, bisogna finirla di lanciare e rilanciare la necessità di fare le riforme strutturale, senza che si faccia seguito un passo concreto verso la loro realizzazione. In una economia ingessata, pensare di gestire la situazione con un apparato costituzionale e istituzionale da terzo mondo è assolutamente impensabile. In una situazione di crisi e di difficoltà occorrono provvedimenti veloci, adeguati alle esigenze del momento e non trafile burocratiche o legislative inutili quanto lunghe e dannose.
La sburocratizzazione delle procedure e lo snellimento dei passaggi legislativi sono assolutamente indispensabili per consentire agli operatori economici di buttarsi sui mercati e a rischiare anche in proprio. Perché bisogna sempre considerare che il lavoro non lo si inventa solo attraverso le leggi e le norme. E’ l’apparato produttivo sano, competitivo, moderno che produce lavoro, che investe gli utili che, a loro volta, consentono all’imprenditore di allargare il proprio campo di interesse. In questo contesto, Il Movimento Cristiano Lavoratori è stato sempre una forza trainante e si è sentito alleato con quelle forze sane che davvero vogliono fare uscire il Paese da una crisi che rischia davvero di portarci in coda anche alle economie più disastrate. Pure in provincia di Foggia, il Movimento ha saputo raccogliere, per quanto possibile, le istanze del lavoro, attraverso la sua ampia articolazione organizzativa che va dal patronato Sias (Servizio Italiano Assistenza Sociale) all’AREV (Tribunale per la tutela dei diritti del cittadino, del malato). Impegno di sollecitazioni e di proposte, anche per quel che riguarda i grandi temi insoluti della Daunia, quale, per esempio, il collegamento con la capitale attraverso la direttissima ferroviaria Foggia-Lucera-Campobasso-Roma, linea che non è un bel vedere, ma una opportunità che potrebbe dare benefici importanti con l’attraversamento di territori interni isolati che riguardano ben tre regioni: la Puglia, il Molise e il Lazio.
Purtroppo, ha concluso Carrescia, molte delle proposte sono rimaste lettera morta, perché la nostra classe politica è sorda e pensa solo al modo migliore per tenersi ben stretta la comoda poltroncina. Ma, non per questo l’MCL di Capitanata cesserà di essere forza stimolante, incoraggiante, propositiva, perché questo è nel suo stesso DNA. Particolare attenzione è stata riservata agli stranieri di qualsiasi colore, i quali possono godere di una buona assistenza e trovare modo di integrarsi, superando soprattutto le prime difficoltà derivanti dall’impatto con una realtà a loro sconosciuta. In tal modo l’MCL attualizza e scopre di giorno in giorno quella solidarietà e fraternità che sono suoi elementi costituenti e non affermazioni che vanno solo a riempire lo spazio di un logo, più o meno accattivante. Lavoratori stranieri che vanno seguiti anche nel disbrigo delle pratiche ordinarie, che per noi sono l’ovvio del nostro vivere quotidiano, ma che per loro così non è, a cominciare dal problema della lingua. Il rinnovo degli organismi provinciali certamente non modificherà la linea di fondo del Movimento, ma darà più incisività e convinzione all’impegno statutario. Queste le considerazioni di fondo dell’intervento dell’avvocato Mario Carrescia, che è stato confermato alla guida dell’MCL di Capitanata.
