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I Radicali visitano il carcere di Lucera....

Una delegazione, composta da Rita Bernardini, coordinatrice del Partito Radicale, da Anna Briganti e Maria Rosaria lo Muzio, domenica 9 settembre 2018 ha effettuato una visita al carcere di Lucera. 

 

“L'edificio che ospita il carcere è un antico convento connesso ad una struttura costruita circa 100 anni fa – spiega Maria Rosaria lo Muzio - , che pare uscita da un film americano degli anni '60,  con le celle intorno ad un ballatoio affacciate su una corte rettangolare. Al terzo piano le porte di legno originali farebbero la gioia di qualunque antiquario. 

Abitano quelle mura centosessanta anime ferite dal male fatto e da quello ricevuto, uomini rinchiusi in quel luogo perché reietti, invisi anche agli stessi altri detenuti. Si chiamano "protetti" e sono coloro i quali in qualsiasi carcere rischiano la pelle perché "infami" o perché accusati di delitti inaccettabili per il "codice carcerario". Vengono  così separati dagli altri, isolati, nascosti. Finiscono per essere in ogni carcere gli "ultimi degli ultimi ", lo scarto di chi la società ha già scartato”. 

 

“Ma a Lucera no – prosegue - , grazie ad una felice intuizione degli operatori della Polizia Penitenziaria e in particolare dell'ispettore capo Gennaro, un uomo che da quarant'anni lavora in quell'Istituto, tutti i detenuti sono della categoria dei "protetti", giunti qui da tanti carceri diversi, e quindi tutti ugualmente liberi dentro la struttura di partecipare alle attività trattamentali e alla vita della comunità carceraria. Non è poco, anzi è tanto, per chi negli altri Istituti ha conosciuto la discriminazione e la separatezza di una detenzione confinata in pochi metri quadri, escluso sempre da tutto ciò che significava partecipazione. 

Una svolta per il carcere di Lucera che ha accompagnato questa conversione con una serie di manutenzioni e allestimenti che hanno avuto come risultato un intero piano dedicato alle attività. Ci sono oggi una bella palestra attrezzata, una biblioteca, aule scolastiche, una cucina e una cappella dove i detenuti possono seguire corsi o essere impegnati per diverse ore al giorno. Un tentativo coraggioso perseguito con intelligenza che forse potrebbe essere un esempio per altri luoghi.

Non mancano ovviamente le difficoltà, la presenza di situazioni difficili, in gran parte dovute alla presenza di detenuti con evidenti patologie psichiatriche e che avrebbero bisogno di ben altro trattamento. Mancano le famose Rems, quelle strutture che avrebbero dovuto essere predisposte per prendere in carico le persone che venivano prima rinchiuse negli odiosi OPG e che una lunga battaglia di civiltà ha fatto chiudere per sempre. Mancano educatori, mediatori culturali, manca finanche il Direttore, così che la Polizia Penitenziaria è chiamata a supplire a compiti non suoi.

Il carcere di Lucera, con gli evidenti suoi limiti dovuti alla vetustà della struttura e alla mancanza di operatori, sta facendo un ragionevole percorso di cambiamento, cercando di offrire una detenzione più dignitosa ai suoi ospiti. Grazie a tutti coloro i quali ci stanno provando”. 

 

 

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Redazione

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata.

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

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