Un successo tanto ampio quanto prevedibile ha contraddistinto l’ottava edizione del Festival d’arte “Apuliae”, il festival itinerante dei borghi dauni che quest’anno più che mai si è caratterizzato per le sue proposte innovative che hanno attirato migliaia di spettatori dal resto della Puglia e da fuori regione.
Assoluta novità ed esaltazione delle tradizioni dei Monti Dauni, questo sono state in estrema sintesi le dieci serate (dal 31 luglio al 13 agosto) allestite dal direttore artistico Dino De Palma, violinista foggiano noto in Italia e all’estero per le sue programmazioni originali e basate sull’ideazione e sulla produzione in loco di eventi in prima assoluta. Anche il Festival dell’estate 2011, dunque, è stato concepito come se si trattasse di un unico grande evento, articolato in quattro spettacoli diversi ma uniti dal concetto di innovazione da un lato e dalla promozione del territorio e delle sue forze artistiche più rappresentative dall’altro.
Sostenuto da numerosi enti pubblici e privati, tra cui spiccano la Regione e la Provincia di Foggia, il Festival d’arte “Apuliae” è diventato negli anni un evento estivo di riferimento per la qualità delle scelte artistiche e per la capacità di produzione degli spettacoli, che accendono i riflettori su piccoli borghi, piazze, chiostri, palazzi ducali e anfiteatri con la finalità di valorizzare la buona musica e le bellezze architettoniche della Provincia di Foggia.
Sette i comuni coinvolti nell’ottava edizione, apertasi a Foggia e proseguita a Biccari, Casalvecchio di Puglia, Castelluccio dei Sauri, Celenza Valfortore, Pietramontecorvino e Roseto.
Circa un centinaio gli artisti tra registi, ballerini, direttori, solisti, attori, musicisti, coreografi, maghi, acrobati e giocolieri che si sono esibiti nei borghi dauni, cornici ideali per il pubblico disposto a seguire il Festival serata dopo serata, nella consapevolezza che “chi vuole vedere gli spettacoli del Festival Apuliae può farlo esclusivamente seguendo il Festival Apuliae”.
E una scelta felice si è dimostrata quella di abbinare la musica ad altre arti: con il cinema, come è accaduto nello spettacolo “The lodger” (prima assoluta regionale), con il teatro con “La cena dei cretini” (prima assoluta), con la danza in “Sciamboli e Nuovi Inverni” (nuova edizione) e infine con il circo con “Le cirque musical” (prima assoluta).
Dal brivido del film di muto di Hitchcock, con colonna sonora suonata dal vivo da Roberto Molinelli che ha diretto l’ApuliaEnsemble, alle risate copiose della pièce di Francis Veber riadattata e interpretata da Giampiero Mancini e commentata con musica dal vivo di Giuliano Di Giuseppe, e poi dal tuffo nelle tradizioni daune con gli “sciamboli”, proposti in una veste musicale insolita da Umberto Sangiovanni, accompagnati dalla danza di Giorgia Maddamma, allo stupore generato dalla sorprendente commistione di musica e circo. Tutto questo è riuscito a creare in sole dieci serate Dino De Palma, offrendo prodotti culturali accattivanti e al tempo stesso di qualità.
“I Festival estivi nella nostra Regione sono tanti – precisa De Palma. Questo è un bene perché la nostra terra dalle forti potenzialità turistiche ha bisogno di realtà culturali che amplino e rendano qualitativamente attraente l’offerta per i turisti che scelgono la Puglia. Il nostro Festival si svolge in una zona ancora sottostimata turisticamente, il Subappennino Dauno. Eppure è evidente che le potenzialità turistiche di molti borghi dauni sono enormi. Ecco dunque la scelta di ubicare proprio in questa zona, nei borghi più suggestivi della Daunia, il Festival Apuliae. Un Festival caratterizzato e fortemente innovativo, un festival che propone spettacoli originali e unici nella loro formulazione. Ecco perché anche quest’anno i turisti e i tanti amatori delle nostre programmazioni, che ci seguono da lontano di anno in anno, sono stati ancora una volta spinti a seguire la carovana festivaliera e a riempire i borghi della Daunia. Un Festival che sta riuscendo ad essere un attrattore turistico, un mezzo di conoscenza e una spinta alla crescita dell’indotto turistico provinciale”.