Sono trascorse da poco le 19.00 di questo mercoledì 13 Marzo 2013 e, mentre percorro le stradine del centro storico delle nostra bella Lucera, ascolto le campane che suonano a festa.
Lì per lì sono sorpresa di ciò quando, entrando in un negozio di generi alimentari, vengo salutata con un gioioso “Habemus Papam”! Ora ho compreso! Finalmente la tanto agognata fumata bianca che, per la verità, non si è fatta attendere molto. Il piccolo Tiziano, la cui mano tengo stretta nella mia, mi pone molte domande su questo “Papa di Lucera”, del “Papa di Roma”…è confuso, ma vuol capire. Tornando a casa, dopo aver aspettato che Daniele uscisse dal catechismo, percorro la strada del ritorno nervosamente sotto una pioggerellina che ci accompagna per l’intero tragitto. Mentre io, Tiziano e Daniele ci scambiamo le nostre impressioni, ipotizziamo la nazionalità di questo nuovo Papa, arriviamo a solcare la porta di casa. Il papà annuncia con “gaudio magno” ma visibilmente sorpreso, che il nuovo Pastore è Jorge Mario Bergoglio, che porterà il nome di Francesco.
L’assemblea cattolica pensava che papabili fossero un italiano, un brasiliano o un canadese ma, a sorpresa, è arrivato un gesuita, “innamorato” di San Francesco, che ha origini italiane, ma è argentino.
Cosa dire? Il nome scelto, di primo acchito, non mi piaceva: troppo semplice, troppo comune, troppo anonimo. Ma, nell’ascoltare la “sua voce” calda, accogliente, paterna, nel vederlo rimanere per non so quanto tempo attonito a guardare la folla che lo acclamava e lo festeggiava, nel “percepirlo” impotente, “perso” come uno in una moltitudine, la mia impressione si è trasformata in ammirazione: il popolo della terra ha bisogno di un uomo semplice, che faccia comprendere che l’unica cosa importante è la carità, la condivisione. Gesù ci ha donato un Uomo che nella sua povertà ed essenzialità ci saprà far dono di ricchezza spirituale che ogni uomo, cattolico e non, nel suo intimo agogna. Caro Papa Francesco, insegnaci ad essere come noi ti vediamo: essenziale, puro d’animo, ma forte e coraggioso nello spirito, insegnaci ad essere come Tu sei, com’era San Francesco, com’è Gesù.
Rosa Rita D’Antini