“Al professor Monti che, ieri, ha detto che il posto fisso e’ “noioso e monotono”, vorremmo chiedere di scendere dalla cattedra. Si accorgerebbe del fatto che i giovani di oggi, questo, l’hanno già accettato, e anche di buon grado” - dichiara Irma Casula, presidente nazionale del Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano (Modavi).
“Nella mente dei giovani il cambiamento e’ gia’ avvenuto, ma e’ l’attuale mercato del lavoro a non garantire la flessibilità necessaria. Il problema - spiega Casula - non è il contratto atipico, ma l’assenza di tutele che ne consegue. Qual è il corrispettivo, per questi contratti, della cassa integrazione? Quali sono le regole che garantiscano una minimo di stabilità? Più che dare lezioni, il Professore dovrebbe intervenire sull’adeguamento del sistema, per far si’ che flessibilita’ non sia più, per forza di cose, sinonimo di precarieta’”.
“Questo governo - continua - dovrebbe preoccuparsi non solo di far quadrare i conti, ma anche di intervenire sullo stato sociale, tenendo conto delle categorie inevitabilmente più penalizzate dalla crisi economica e dagli stravolgimenti epocali che stanno investendo il nostro presente. Mi riferisco ai giovani, ma anche a donne ed immigrati: si sono venuti a creare cittadini di serie A e di serie B, ma lo Stato ha il dovere di tutelare tutti. La possibilità di costruire una famiglia - conclude - dovrebbe essere un diritto, per i giovani oggi è un lusso”.
c.s.