Ludopatia, alcool, fumo: argomenti sui quali spesso ci siamo intrattenuti su queste pagine. Ci torno volentieri dopo le dichiarazioni rese dal neoministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in Commissione Affari Sociali della Camera, di avviare azioni di netto contrasto al fumo, al gioco patologico, all’alcol e alle tossicodipendenze, riconoscendo che il problema delle dipendenze è una questione sociale importantissima, specie tra i giovani e le classi sociali più esposte. Le intenzioni del ministro hanno riscosso subito il plauso delle associazioni dei consumatori alle quali, sempre più spesso, si rivolgono le persone e le famiglie in difficoltà per le problematiche di cui discorriamo.
Fa piacere ascoltare la Lorenzin quando parla di voler utilizzare, tra gli altri, il potenziale investigativo della Polizia Postale, per combattere la lotta contro il gioco d’azzardo e le scommesse illegali o, peggio, clandestine, aumentando controlli e attività di prevenzione.
In realtà già il precedente ministro della salute, Balduzzi, con il D.L. 158/2012 aveva avviato una forte opera di contrasto alla diffusione dell’alcool e del fumo, vietandone la vendita e l’uso ai minori 18 anni; così come ha fatto con i giochi e le scommesse: introducendo il divieto assoluto di partecipare o trattenersi nelle sale da gioco per i minori; la regolarizzazione della pubblicità dei giochi; avvertenze precise sui rischi di dipendenza e ludopatie e, ancora, l’importante, ma non ancora operativo, divieto di aprire sale da gioco o scommesse in prossimità di scuole, ospedali , luoghi sacri e simili. In realtà questa disposizione stride, e molto anche, con la gran pletora di giochi on line molti dei quali ultimamente autorizzati dallo Stato, ivi compresi casinò virtuali, poker e videoslot, facilmente scaricabili su qualsiasi telefonino. E’ infatti evidente che con essi ci si può collegare da qualsiasi posto, (anche dentro le scuole o gli ospedali!) per cui non è semplice capire come si potranno conciliare questi due aspetti. Sono, inoltre, in procinto di essere distribuite altre 2000 concessioni per l’apertura di nuove agenzie e l’introduzione di altre tipologie di scommesse. Tutto ciò rende difficile trovare il giusto equilibrio tra: “Stato organizzatore e gestore dei giochi”- per evidenti motivi di carattere economico- e “Stato repressivo degli stessi“.
Si comprende, in tale ottica, come sia ancora più importante l’opera di contrasto preannunciato dal ministro. Certo se questo potrà, si spera, bastare per contenere il fenomeno dell’illegalità, più difficile è combattere il GAP (gioco d’azzardo patologico); la sindrome che colpisce sempre più persone dedite al gioco. Purtroppo sono gli strati più deboli della società ed esposti economicamente, a soffrire di questa vera e propria malattia, nella speranza, vana, di “sistemarsi” per la vita. Non resta che augurarsi davvero che le parole della signora Lorenzin si tramutino presto in realtà.
Dr Salvatore Aiezza ( Funzionario Ministero Interno)