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L’angolo di Antonio Di Muro, BANCA DEL MEZZOGIORNO O BANCOPOSTA?

Con le premesse poco convincenti i risultati finali non potevano che essere negativi. La neonata Banca del Mezzogiorno, voluta fermamente dall’allora Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, doveva costituire la panacea per superare le difficoltà connesse alla erogazione del credito nel Sud, soprattutto a beneficio delle aziende medio/piccole che si trovavano  in una condizione di isolamento, a seguito della scomparsa delle banche locali, finite nella grande pancia dei grossi gruppi bancari del Nord. In qualche modo, doveva avere una funzione di servizio a beneficio della piccola imprenditoria.  Così non è stato, perché  il modello della nuova creatura creditizia era ed è ambiguo, nel senso che la sua attività non è penetrata seriamente in quel circuito per il quale era stata concepita, anche per un difetto di rispondenza patrimoniale. Innanzitutto, la Banca del Mezzogiorno  è stata considerata una specie di sportello staccato delle “Poste”, per cui sul territorio non ha avuto quella entratura, anche di immagine, in grado di soddisfare la richiesta creditizia. E’ saltato lo schema tradizionale dell’impianto bancario, che la logica vogliono  espressione di una precisa identità di autonomia.  Doveva essere la Mediobanca del Sud, a metà strada tra la Cassa per il Mezzogiorno e l’Isveimer, ma con l’imprenditorialità di quella Mediobanca di Enrico Cuccia che divenne un modello nazionale e finanche copiato all’estero.  Intanto, la Banca del Mezzogiorno aspetta ancora di ricevere 100 milioni di euro dal Tesoro per impinguare il capitale di dotazione. Il dato più significativo ci dice che nel 2012 sono stati erogati 161milioni di euro a fronte di un impegno di programma di 300 milioni. Questo anche perché il capitale previsto in dotazione di 250milioni di euro  è stato scritto solo sulla carta, mentre in effetti si è potuto contare su una cifra di 140 milioni.  

Se già lo Stato fondatore si dimostra inadempiente e insensibile rispetto ai suoi stessi impegni vuol dire che il grado di disattenzione emergente  dà ragioni a quanti sostenevano l’inutilità di una banca all’interno di un modello specializzato nella classica attività postale e non anche creditizia. Come dire che la sua morte era annunciata. L’Iniziativa della banca pubblica mirava a sostenere in via prevalente le Pmi, che al Sud ancora costituiscono l’ossatura dell’economia, se non altro perché mancano i grossi gruppi industriali pilota. I risultati sono stati diversi, poiché dei 750 milioni di finanziamenti messi a budget solo 100-150 sono destinati alle piccole medie imprese, dato che da solo dimostra la modestia del ruolo sinora svolto dalla Bdm. Ovviamente, si può sempre invertire la rotta dell’azione di questa struttura creditizia, a patto che venga elevata a rango di banca ordinaria, con una dotazione adeguata, un management che abbia la vocazione agli affari, con una programmazione che coinvolga il territorio in modo organico e capillare, con strumenti che davvero possano integrare quelli ancora esistenti e, quindi, in grado di ampliare la platea creditizia. Necessità questa che non può avere uno spirito caritatevole o consolatorio, ma deve essere ancorata seriamente ad un obbligo di equità sociale e finanziaria.

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Redazione

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata.

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

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