Chiudi

L’angolo di Antonio Di Muro, GIUSTIZIA MALATA: PAGA SEMPRE E COMUNQUE PANTALONE

La giustizia riguarda anche lo stato dell’economia e l’aspetto morale della vita sociale e non solo in senso stretto la cattiva amministrazione della macchina della legge penale e civile, come comunemente si è portati a credere. Riguarda pure  l’economia e lo stato etico e morale di un Paese, che tale non può definirsi se la gestione della giustizia  cosiddetta lumaca ci presenta arretrati pari a 680mila anni nella definizione delle vertenze e accumulato un debito di 340 milioni di euro verso le vittime che soffrono di tali ritardi. L’altro paradosso è che il Ministero non ha i fondi da rimborsare, per cui alla beffa si aggiunge un’altra  beffa, con conseguenti altri slittamenti e contenziosi.  Nella cifra sono compresi anche i ristori da riconoscere a quei soggetti finiti impietosamente agli arresti e, poi, assolti con formula piena. E’ quest’ultimo  l’aspetto di un problema che scuote tante coscienze, ma per il quale il legislatore non riesce a trovare rimedio, pur un col  senso bipartisan delle forze politiche.  Quando venne riconosciuta la ingiusta detenzione, in relazione ad una legge approvata qualche anno fa, fu ritenuto che fosse il magistrato responsabile dell’incauto procedimento interdittivo. Ma, sapete chi paga? Non il magistrato responsabile, bensì lo Stato, cioè tutti noi nella cui cartella esattoriale è compreso, sotto forma di ulteriori tasse, l’esborso da riconoscere alle vittime della mala giustizia.  La legge che ha introdotto la responsabilità civile del magistrato in verità era stata concepita con l’intento di accrescere la responsabilità e la cautela del magistrato stesso nel momento di adottare i provvedimenti coercitivi all’avvio delle indagini preliminari. Strada facendo, però, come spesso accade in Italia, la responsabilità personale  del magistrato è stata confermata, ma col danno da liquidare a carico dello Stato!

A parte l’aspetto tecnico della questione, c’è un riflesso importante che passa un po’ in secondo piano. Sono gli effetti disastrosi che la mala giustizia e le sue lentezze  produce sul quadro dell’economia nazionale. Spesso la questione riguarda il cosiddetto commerciale, come dire la vita delle aziende. Quando i rimborsi per gli indennizzi non arrivano o giungono in grave ritardo, ne risente fortemente la liquidità delle aziende, cioè della loro capacità di autofinanziarsi. Specie quando sono di entità modeste, più esposte alla necessità di  ricorrere alla integrazione del fido bancario, che non sempre contempla l’anticipazione delle somme reclamate allo Stato.  Quando la situazione si dilata oltre i limiti  di compatibilità del quadro della finanza aziendale, questa  è costretta ad una pesante ridimensionamento della sua programmazione, come dire del suo fatturato, e, se anche così non ce la fa, è obbligata a chiudere bottega. E i casi di cronaca di quest’ultimi tempi ce lo confermano. A tutto ciò, ovviamente, si deve aggiungere una tassazione da strangolamento, che spesso ingoia senza pietà i già modesti margini di utili.  E che l’argomento sia importante, è confermato anche dai dati di rilevamento che ci dicono che  questi ritardi incidono per punto nella determinazione del Pil nazionale.  Al Sud  le conseguenze sono ancor più rilevanti, perché solitamente la struttura delle sue aziende è in molti casi di suo molto debole, nel senso che si mantiene su un assetto finanziario di difficile equilibrio, per cui ogni ritardo produce inciampi talvolta mortali per la sopravvivenza dell’azienda.

admin

Redazione

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata.

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

Lucera / Foggia / Italy

redazione@luceranet.it

Social Counter