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L’angolo di Antonio Di Muro I MERCATI FINANZIARI SNOBBANO LA POLITICA

 

L’uomo della strada, il povero pensionato che va a ritirare, quasi vergognandosi, la sua povera pensione all’ufficio postale è in preda al più nero disorientamento da quando è stata fatta circolare la voce che potrebbero eliminare anche la tredicesima. Colpa dello spread,  la risposta del vicino di sportello. L’altro: cosa sarà mai questo demonio dello spread, che falcidia ogni giorno stipendi e trattamenti di quiescenza, fa aumentare i prezzi, minaccia i risparmi, sta portando l’Italia vicino al baratro del fallimento?  E perché mai la nostra politica e quella internazionale non riescono ad abbattere tale mostro della finanza? Sono domande impegnative a cui nemmeno i tanti soloni  dell’economia riescono a dare una risposta.  La verità é che siamo passati da una guerra militare ad una finanziaria, non meno pericolosa. Si dice che i guai strutturali dipendono dal fatto che l’Europa non riesce ad esprimere una politica omogenea, nel senso che ogni Stato membro si amministra secondo le proprie leggi. Allora, c’è da chiedersi: a che servono i tanti i carrozzoni  di Bruxelles, il parlamento europeo, le commissioni e quant’altro, che avrebbero dovuto proprio  far convergere le politiche dell’eurozona verso obiettivi comunitari e solidali , pur nel rispetto della identità di fondo di ciascuno? E’ questo che non è avvenuto, per cui gli organismi europei si sono ridotti a dirci quali zucchine o pomodori dobbiamo mangiare!  Naturalmente i grandi vecchi della finanza internazionale giocano facile in questa situazione, dove le crepe tra i vari Stati consentono  approvvigionamenti e dismissioni di grandi quantitativi di denaro, che costano molto di più agli Stati maggiormente indebitati e meno a quelli che hanno i bilanci più o meno in ordine, come la Germania e, in qualche misura la Francia.  

Noi, italiani, ci eravamo illusi, con la discesa in campo della super doppietta dei Mario (Mario Monti e Mario Draghi) di poter dare autorevolezza alla nostra azione estera e consentire allo spread di fare marcia indietro, quello stesso spread che ha costretto Berlusconi a dimettersi.  Non è stato così, perché i mercati guardano alla sostanza di politica economica e non a chi la mette in pratica.  E più la politica è in disordine, in sofferenza, titubante, più i manovratori della finanza hanno vita facile. E’ vero che in tanti diventano più poveri ( ma sono quelli già poveri!), ma le grandi operazioni di speculazione finanziaria fanno anche più ricchi. Insomma, se la politica non darà segni di compattezza nella direzione di avere una visione univoca in economia non ci sarà possibilità che lo spread possa scendere a livelli sostenibili.  Purtroppo, i nostri della politica non si rendono conto e continuano a litigare sulle coppie di fatto e simili, dimenticando i problemi veri, drammatici che attanagliano gli italiani. Ovviamente, gli speculatori della finanza nazionale e internazionale se la ridono e se la spassano. E’ superfluo aggiungere che in una situazione del genere il Mezzogiorno paga di più, aggiungendo sofferenze(le preesistenti) a sofferenze( attuali).

 

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Redazione

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata.

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

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