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L’angolo di Antonio Di Muro, SI STRUMENTALIZZA L’ART. 18 PER RAGIONI POLITICHE?

 

L’impressione è che si intenda strumentalizzare l’ormai famoso art.18 per ragioni politiche e sindacali.  Basta osservare come si sono schierate in campo le forze politiche che sostengono il Governo per rendersene conto.  E’ incomprensibile come tutto il discorso sulla disciplina da introdurre nel mondo lavorativo sia concentrato quasi esclusivamente su questo articolo, che oggettivamente rappresenta una parte minoritaria delle nuove regole in tema di assunzioni e licenziamenti.  Eppure, larga parte del pacchetto governativo è ritenuto spendibile in questo momento di crisi, pure dalla parte dell’estrema sinistra soprattutto incarnata dalla riluttante, indomabile CGIL. In una situazione normale politicamente e sindacalmente basterebbe ritoccare questo articolo e consentire alle nuove norme di andare in vigore, norme che – si badi bene – mirano, a giudizio di tutti, a rendere più snello il mercato del lavoro e uniformarlo a quello degli stati più avanzati, come la Germania. Quest’ultima viene, al solito,  presa a modello, ma un po’ tutti non dicono che tale modello si fonda sulla convivenza e collaborazione titolare/personale dipendente, un duetto che insieme mira a gestire l’azienda e conseguentemente a spartirsi  i profitti. E’ curioso che da noi si vogliono far passare i cosiddetti padroni ( termine orma desueto) per folli, per falchi, per quelli che si divertono a licenziare, pur in assenza di ragioni valide ed obiettive.   Certo, ci sono stati e ci potranno stare casi di abusi e di diniego a prescindere dei diritti dei lavoratori, ma questi episodi, statistiche alla mano, sono modestissimi, per cui non possono far testo. Aggiungiamo che nel privato quando il dipendente si comporta bene e lavora per il progresso della azienda non vi sarà mai un titolare pazzo che lo manderà via per la semplice ragione perché produce risultati per la sua azienda. 

 E, poi, si parla  quasi esclusivamente ed impropriamente di regolamentare il lavoro. Il problema di fondo è che il lavoro manca o scarseggia, motivo per il quale non serve avere in carnet tante regole e mancanza di materia prima per applicarle!  E’ la rigidità del mercato del lavoro e in molti casi la sua eccessiva burocratizzazione a determinare tanti ostacoli per la nascita del nuove iniziative e per il mantenimento di quelle esistenti.  Tutti o quasi ne sono convinti, però alla prova dei fatti ciascuno torna ad ispirarsi alle vecchie ideologie, che andavano bene negli anni scorsi, ma che ora hanno perso di consistenza per via dei nuovi modelli immessi sul  mercato del lavoro. Il dibattito ora si sposterà in Parlamento, dove il rischio di spaccature tra le forze di maggioranza si annuncia con effetto esplosione.  Sarebbe il caso di prendere coscienza veramente della situazione e rendersi conto che bisogna battersi per avere più lavoro e non per scoraggiare quel poco esistente. E per farlo occorre mettere da parte gli interessi elettorali di ciascuna forza politica e rendere più flessibile la posizione dei sindacati. Come ha detto opportunamente il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ciascuno deve rinunciare a qualcosa nell’interesse nazionale. Riusciranno i destinatari di questo messaggio a mostrare il senso di responsabilità invocato nel momento in cui esprimeranno il voto nella sede parlamentare?

 

 

 

 

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Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata.

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

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