Viale Castello, con i lavori di riqualificazione in fase di avanzata realizzazione, sembra stia prendendo l’aspetto di un anonimo viale di periferia metropolitana. Reso freddo da un’illuminazione glaciale, anonimo dalla sproporzione tra marmo, cemento, pali zincati e l’area destinata al verde. E si spera che non sarà deturpato da un’orrenda barriera protettiva (di cemento?) che mutilerebbe la meravigliosa visuale panoramica.
Come purtroppo è stato fatto in passato (vedasi il secondo tratto di viale Castello che porta al ponte pedonale, inspiegabilmente escluso dai lavori di riqualificazione).
Per i cittadini l’aspettativa della riqualificazione di viale Castello, costata un milione e 400 mila euro, è sempre stata riconducibile all’idea di vederlo diventare il panoramico ponte naturalistico tra la villa comunale (oggi purtroppo in uno stato di incuria e abbandono imbarazzante, mai visto prima) e la fortezza Svevo-Angioina. Un ponte piacevolmente percorribile a piedi o in bici da cittadini e visitatori. Per l’amministrazione comunale era anche un’occasione significativa per ribadire concretamente la centralità del verde urbano negli interventi di riqualificazione (aiuole senza barriere, viali alberati, parchi urbani). Centralità sbandierata a parole ma negletta nei fatti. Basti pensare alla quasi totale assenza di verde nell’area urbana e alla mancata pianificazione di interventi di ripiantumazione e riqualificazione del bosco tra la villa comunale e la fortezza per trasformarlo in un enorme parco urbano fruibile dai cittadini. Quindi, la riqualificazione di viale Castello basata su interventi finalizzati a creare un contesto integrato armonicamente tra la villa comunale, la fortezza e il verde della splendida, incontaminata (neanche tanto in quanto già aggredita da insediamenti edilizi) collina su cui si adagia. Architetti, urbanisti comunali e Soprintendenza si sono accertati del rispetto di queste linee guida nel progetto esecutivo affidato alla ditta appaltatrice?
Di fatto stanno affiorando tra i cittadini dubbi più che legittimi sulla bontà dell’esito finale della riqualificazione. Perciò LNT chiede al sindaco di Lucera un intervento chiarificatore per dissipare tali dubbi ed eventualmente prospettare varianti migliorative.
Vista la centralità e l’importanza simbolica di viale Castello, ci si augura tutti che la sua riqualificazione non sarà l’ennesimo caso di intervento peggiorativo. Per scongiurare l’eventualità che viale Castello possa diventare viale del Tramonto, di Lucera.
Lucera, 30 agosto 2024
Lucera Non Tace ODV
Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa.