E’ ripartita dal Convitto Bonghi di Lucera la divulgazione della figura di Federico II di Svevia, con la presentazione del libro “Il Parlamento di Federico II” di Emanuele Faccilongo. Il testo, edito dalla casa editrice Mario Adda di Bari, focalizza l’attenzione sulle norme introdotte dall’Imperatore con le Costituzioni di Melfi, fino al Consilium di Foggia dell’8 aprile 1240 dove, per la prima volta, furono ammessi i rappresentanti del popolo eletti da tutti i Comuni del Regno di Sicilia. Per Faccilongo quel momento fu l’inizio di un processo di democratizzazione del potere che ebbe bisogno di secoli per diventare quel concetto di democrazia che conosciamo oggi. La presentazione dell’autore, alla presenza di una sala piena ed attenta, è stata introdotta dal giornalista e storico locale Francesco Barbaro, ed ha visto gli interventi prima del prof. Alberto Vespaziani, docente di Diritto Pubblico comparato dell’Università del Molise, che ha lanciato numerose provocazioni sul concetto di modernità e di predominio del potere temporale rispetto a quello spirituale. Molto apprezzato anche l’intervento sullo storico e critico letterario Paolo Emilio Trastulli, presente in videocollegamento da Roma, che ha evidenziato alcune peculiarità del libro di Faccilongo consigliandone l’utilizzo nelle scuole superiori al fine di riappropriarsi della conoscenza di un Imperatore che fece di Foggia, e dell’intera Capitanata, il centro del mondo. L’ultimo intervento è stato quello di Walter Di Pierro, presidente dell’Archeoclub “Minerva” di Lucera, che ha mostrato alcuni interessanti documenti relativi alla presenza Saracena a Lucera. Il testo rappresenta quindi una via alternativa per riscoprire la figura di Federico II, che amò tanto proprio la terra di Capitanata e che fu ricambiato dal suo popolo che lo ha mitizzato già in vita, tanto che per molto tempo dopo la sua morte nessuno volle credere alla sua scomparsa. Riparlandone oggi, dopo 800 anni dal suo arrivo a Foggia, lo riportiamo in vita riscoprendo le sue idee che ancora una volta contribuiranno a migliorare, con la Diplomazia, le scelte politiche e le modifiche dell’ordine mondiale che purtroppo le guerre in corso stanno realizzando.