Riceviamo e pubblichiamo lettera denuncia di una nostra concittadina.
Sono sul divano con le mie quattro gattine che si contendono, come sempre, le mie ginocchia. Questa sera dispenso loro carezze più dolci del solito, forse con l'illusione che una dose di quella dolcezza possa raggiungere quelle bestiole, tante, che dolcezze non ne conoscono, o forse consapevole del fatto che, se le mie micie sono ancora qui, dipenda unicamente dal mio recente trasloco. Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato. L'ho sempre saputo. Nel civilissimo parco Valeria assassini senza volto hanno avvelenato, pianificando il tutto da tempo, al momento sette gatti randagi, ma temo il numero sia destinato ad aumentare: i randagi hanno fame, e se gli si offre della pappa loro la mangiano avidamente, perché degli uomini si fidano. E fanno male. Gli assassini senza volto sono vigliacchi, si muovono nell'ombra, non si espongono loro, a volte minacciano, più o meno velatamente, poi agiscono. Mica gli importa degli spasmi di dolore che torturano le povere bestie fino a farle morire. Non gli importa. Chi sei tu, assassino senza volto? Se sei una persona comune sei solo un miserabile con l'attenuante, assai flebile in verità, dell'ignoranza; se sei un professionista non hai studiato abbastanza, se sei un educatore non hai niente da insegnare. Non vali quattro soldi, assassino senza volto e fai attenzione che la gente guarda, la gente ascolta, la gente sa, e può parlare. E farebbe bene a farlo. Il silenzio è complicità e la complicità uccide, uccide senza sporcarsi le mani. Lucera deve sapere che accadono questi episodi gravissimi che certamente non giovano all'immagine della città, in quanto indice di profondo degrado culturale e inaudita inciviltà. Queste persone(persone?) meritano senza dubbio provvedimenti penali, impresa non facile ma non impossibile. Sono una persona determinata e comunque fiduciosa, perché so che c'è anche tanta gente perbene che può fare la differenza, se solo si fa sentire. Non so dunque se l'assassino senza volto verrà mai punito come meriterebbe, per ora mi basta il disgusto, il disprezzo che deve sentire addosso come un marchio indelebile, il marchio di chi preferisce avere l'uscio pulito e la coscienza sporca. Continuo ad accarezzare i miei fortunati gatti mentre il mio cuore piange.
Grazie di avermi letta.
Professoressa Adelia Mazzeo