Con la domenica di Pasqua si sono conclusi i riti della settimana santa, da sempre molto sentiti e partecipati nella nostra città, che quest'anno hanno riservato delle novità.
La Desolata, nella nuova collocazione temporale del sabato prima delle Palme, è stato un momento di preghiera importante e le parole lette dal memoriale del Padre Maestro l'hanno resa mesta e commovente.
La processione che si avvia alle prime ombre della sera del Venerdì Santo organizzata dalla Reale Arciconfraternita 'Santa Croce - SS. Trinità - Beata Vergine Addolorata, è diventata una sorta di 'Via Crucis'.
Il pio esercizio nel suo percorso processionale, nel cuore del centro storico della città, accompagnato dalle confraternite, dalle autorità civili e militari e dal popolo di Dio, da quest'anno ha effettuato più fermate nelle quali la Mamma incontra il Figlio Morto.
I momenti di preghiera sono stati inpreziositi dalle parole scritte per l'occasione da S. Francesco Antonio Fasani.
Anche la festa di Gesù Risorto della mattina di Pasqua, curata dalla confraternita Passione di NS. Signore Gesù Cristo in Sant'Antonio Abate, con l'andare del tempo ha subito dei cambiamenti.
In passato era la processione che svegliava la città nelle primissime ore del giorno, adesso con il cambio delle abitudini e dello stile di vita, l'ora della partenza e il luogo della celebrazione eucaristica è stato cambiato.
Da qualche anno il cammino di Gesù Risorto parte dalla chiesa di Sant'Antonio Abate a metà mattinata per raggiungere la Cattedrale dove viene celebrato il solenne pontificale presieduto dal vescovo alla presenza delle autorità civili e militari.
Finita la messa la Statua torna in S. Antonio Abate dopo i tradizionali fuochi pirotecnici in piazza Matteotti.
Lo stop dovuto al Covid ha certamente influito sulle nostre tradizioni, ma si è cercato di rinnovarle ed adattarle per consegnarle alle nuove generazioni che sembrano poco interessate alle nostre radici.
Danilo De Sabato