Il silenzio e il frastuono degli [im]potenti
Quelli, sì proprio loro: il sindaco, l’amministrazione comunale, i consiglieri comunali, i politicanti locali.
1 Quali politiche per mancanza di lavoro e di prospettive per i giovani, micro criminalità, crescente insicurezza dei cittadini, e diffusione della cultura dell’illegalità?
2 Quali politiche per il territorio e per contrastare la deturpazione dell’ambiente, e nello specifico quali strategie per gli impianti di trattamento rifiuti, in primis per il progetto Maia Rigenera?
3 Quali politiche per combattere il degrado, l’incuria, la sciatteria e il vandalismo materializzati nello stato di abbandono del centro storico e delle periferie, dei monumenti e della villa comunale?
4 Quali politiche per rilanciare l’ospedale Lastaria di Lucera?
5 Quali politiche per la gestione dei beni immobili del comune?
Come stanno affrontando i problemi citati? Quali soluzioni stanno approntando? Da parte loro la risposta è semplicissima: basta non parlarne o al più minimizzare, nessun progetto politico coerente che riguardi il presente e il futuro. Basta non rispondere alle domande dei cittadini e i problemi magicamente si risolvono. Il silenzio degli [im]potenti è d’oro. In realtà è solo un’inutile foglia di fico che vorrebbe nascondere l’incapacità o la mancanza di volontà dei politici locali di risolvere questi problemi. E’ un atteggiamento, figlio di un’onda ideologica molto più lunga, che evidenzia una visione della democrazia e della pratica politica a due livelli. Il primo livello è quello accomodante e appariscente del populismo demagogico finalizzato a tenere buona la massa, ingannandola con false promesse (sempre future) e le briciole di contentini estemporanei amplificate da assordanti megafoni mediatici. Gli attuatori di questo livello sono “facce” di politicanti privi di scrupoli e di moralità pubblica, spesso anche incapaci. Il secondo livello è sfocato, oscuro, quasi occulto dove, lontano dal “frastuono” dei bisogni e delle aspirazioni delle persone, i “potenti” decidono e trasferiscono le loro scelte alle “facce”, alla burocrazia pubblica e ai media asserviti che si mettono in moto all’unisono per attuarle.
Dal g7 fino al consiglio comunale di una qualsiasi città questo meccanismo ben oliato e pervasivo sta soffocando la democrazia. Dall’Agorà ateniese stiamo precipitando nella dimensione immateriale e asfittica del Grande Fratello, dominata dal pensiero unico diffuso dai media e consolidato dalla rassegnazione e dal cinico conformismo della massa indistinta e priva di consistenza. A cui viene lasciato solo un contenitore vuoto ove potersi stordire liberamente, polverizzata nell’individualismo egoistico e cieco. Tutti giù per terra proni, con la testa sotto la sabbia a coltivare miseramente il proprio orticello nella vana illusione di potersela cavare. Proseguendo su questa china non andremo da nessuna parte come individui né tantomeno come comunità. Cosa fare?
Occorre uno scatto d’orgoglio e una presa di coscienza individuale e poi collettiva di questo stato di cose a partire dalle persone più illuminate. Per voltare pagina verso l’impegno alla partecipazione, alla cittadinanza attiva, alla costruzione organizzata di relazioni e comunità, alla formazione del cittadino consapevole e di coscienze libere e dignitose capaci di scegliersi democraticamente ma autonomamente i propri rappresentanti politici. Questa è la via da percorrere per cambiare in meglio la nostra vita e anche la soluzione a molti dei problemi elencati.
Altrimenti valori come la democrazia, la dignità degli individui, il diritto dei popoli, il confronto e la solidarietà diventeranno un oscuro rumore di fondo neanche fastidioso (come per Hedwig) che ci porterà dritto alla “Zona di interesse”.
Comunicato stampa - Lucera Non Tace ODV