I media ne parlano a più riprese, le associazioni dei consumatori e il sindacato sono in prima linea per tutelare i cittadini e i lavoratori, l’utenza é arrabbiata e infastidita, ma nonostante tutto ciò per il management di Poste Italiane va tutto bene, malgrado che il disastro, oramai, sia sotto gli occhi di tutti, con la posta che arriva a singhiozzo (se arriva) nelle case dei cittadini.
Ma nel dettaglio, ecco cosa sta accadendo ormai da mesi nella provincia di Foggia: nonostante la vastità e la complessità del territorio, Poste Italiane insiste nel definire sufficiente l’organico di circa 350 portalettere per tutta la provincia e per una popolazione di circa 700.000 residenti (un postino ogni 2.000), rinnegando la carenza strutturale che l’SLP CISL ormai rivendica da tempo e facendo spallucce a tutte le manifestazioni di protesta di lavoratori e consumatori, unitamente a quelle dei Sindaci.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso però è arrivata nei mesi estivi allorquando, nonostante sia in essere un accordo con cui l’Azienda è tenuta a chiamare risorse flessibili per la sostituzione dei portalettere in ferie, tutto il periodo è stato coperto nella migliore delle ipotesi con il ricorso all’abbinamento zone dei pochi postini presenti (ciò significa con portalettere costretti a servire anche 2-3 zone di recapito al giorno) e con l’assunzione di sole 3 unità in più per tutta la provincia e a part-time (Foggia capoluogo, dove le zone di recapito sono più 60 per un territorio da servire di oltre 150.000 abitanti…..solo due), o meglio lasciando a terra per giorni la corrispondenza. Non è difficile comprendere quindi che la situazione creatasi era molto probabile che accadesse.
Ma anche nel resto della Provincia le cose non vanno meglio; a Manfredonia, nonostante stia nascendo una nuova area abitativa che a regime vedrà residente una popolazione di oltre 2.000 famiglie e numerose attività artigianali e industriali, non ci sono tracce di rinforzamento dell’organico, tutt’ora già in sofferenza; anzi l’azienda intende scaricare tutto il maggior lavoro sugli addetti al recapito presenti.
A Cerignola e Lucera, le risicate unità stanno facendo sforzi sovrumani per ridurre al minimo i disservizi all’utenza, mentre sia sul Gargano che sul Subappenino Dauno le criticità hanno una storia ormai datata con postini che addirittura devono occuparsi anche del trasporto da un paese all’altro della corrispondenza e dove spesso e in tutti i mesi dell’anno, a fronte dell’assenza in molti paesi dell’unico postino, la corrispondenza rimane a terra.
A fronte di tutto ciò, l’SLP CISL ha deciso, oltre che intervenire direttamente con i vertici aziendali rilevando il problema, di scrivere pure ai parlamentari di Capitanata per evidenziare la questione e far intervenire così gli “eletti dal popolo” che dovrebbero essere la “voce” nelle Istituzioni. Purtroppo però questa voce non l’abbiamo ancora sentita e ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta in tal senso.
A fronte di tutto ciò e della situazione sopraelencata, visto che chi scrive è uno tra quei cittadini che è stato costretto personalmente ad andare a ritirare la posta in ufficio visto che la buca della lettere era ormai impolverata da tempo, l’SLP-CISL (unitamente alla SLC-Cgil e al Failp-Cisal), ha deciso di proclamare lo SCIOPERO di tutte le prestazioni aggiuntive e straordinarie dal 14 settembre al 13 ottobre 2012, e dello sciopero dell’intera giornata lavorativa per il giorno 12 ottobre 2012, con la conseguente chiusura degli Uffici Postali (anch’essi messi molto male) oltre che di tutti i servizi riguardante il Recapito.
Ancora una volta, siamo costretti a chiedere comprensione e pazienza alla cittadinanza che subirà per l’ennesima volta disservizi e disagi, ma il tutto è fatto nell’ottica di recuperare qualità e dignità sia per il servizio offerto all’utenza sia per la salvaguardia e tutela dei lavoratori e del loro posto di lavoro, che ormai nella nostra provincia latita da tempo.
IL SEGRETARIO PROVINCIALE
Antonio Lepore