“Lucera nel mondo: musica dei popoli” è il titolo dell’undicesimo appuntamento di “Ricomincio da trenta”, la stagione concertistica celebrativa dell’Associazione Amici della Musica “Giovanni Paisiello”.
Sabato 18 maggio, alle 20, nella sala concerti di Via Bozzini 8, sarà infatti esaltato lo spirito internazionale di Lucera: terra amata dall’imperatore tedesco Federico II, ma ancor prima nobile colonia romana.
“Celebriamo l’universalità di questa terra che è stata araba – spiega Elvira Calabria, presidente dell’associazione Paisiello - ma anche francese e splendidamente italiana e mediterranea. Lucera favorisce gli incontri delle culture da sempre, si nutre di scambi, di idee diverse, di finestre aperte sul futuro. Lucera ha dinanzi sfide che devono renderla ancora più capace di comprendere e nutrire la diversità, di essere ancora più internazionale e multietnica”.
In omaggio, dunque, a tale essenza di diversità culturale, la Paisiello ospiterà la pianista americana, docente della Boston University, Christina Wright-Ivanova, e la violinista tedesca, tra le più affermate della sua generazione, Kathrin Ten Hagen, docente alla Hochschule di Lipsia, solista e camerista. Al fianco delle due artiste originarie del vecchio e del nuovo continente ci sarà il violoncellista foggiano Francesco Mastromatteo, direttore artistico degli Amici della Musica di Lucera e Resident Artist della “Classical Music for the World” di Austin, in Texas, presenza mediterranea nel gruppo, per celebrare la multiculturalità della musica.
I brani proposti riguardano ancora delle radici culturali forti: il folklore boemo, ma visto attraverso gli occhi del Romanticismo di Dvorak con il suo Trio op. 65 e di Smetana con il Trio op. 15.
“Il richiamo alla terra boema – spiega Francesco Mastromatteo - in realtà è solo il pretesto per esprimere una valenza universale attraverso il particolare. Riprendere elementi popolari boemi, significa dare cittadinanza nel mondo universale della musica colta a tutte le tradizioni popolari, rendendo una singola terra patria universale. Come il folklore boemo gode della grande tradizione compositiva mitteleuropea, nelle note di Dvorak, si piega ai tristi ricordi della vita e della morte in Smetana (che scrisse il suo trio in memoria della prima figlia morta), così Lucera offre se stessa all’universo musicale ed individuale di artisti provenienti da ogni angolo del mondo. Artisti, compositori ed esecutori, che con le loro storie, con il loro talento, portano la città cara a Federico II e a Carlo d’Angiò nel futuro, regalandole il mondo intero in suoni quanto mai unici, quanto mai veri”.
PROGRAMMA
B. Smetana (1824-1884): Trio op.15
Moderato assai
Allegro ma non agitato
Finale. Presto
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A. Dvorak (1841-1904): Trio op.65
Allegro ma non troppo
Allegretto grazioso
Poco Adagio
Finale. Allegro con brio