Egregio direttore, le scrivo esercitando il diritto di replica e di rettifica (art.8 della legge sulla stampa 47/1948, artt. 42 e 43 della legge 416 del 1981) per ottenere un uguale trattamento e il medesimo spazio assegnato all’articolo pubblicato da La Gazzetta di Capitanata lunedì 13 giugno, pagina VII, intitolato “Concorso sospetto indaga la Procura”.
ROSETO VALFORTORE – “E’ giusto che la Procura di Lucera faccia quanto è in suo dovere e potere. Siamo sereni e sicuri che la Magistratura accerterà la legittimità degli atti e del percorso che hanno portato il nostro Comune a dotarsi di un istruttore finanziario direttivo”. E’ Nicola Apicella, sindaco di Roseto Valfortore, a replicare all’articolo pubblicato lunedì 13 giugno dalla Gazzetta di Capitanata. “Al concorso cui si fa riferimento fecero domanda di partecipazione in 27 e 16 di queste persone – spiega il primo cittadino - arrivarono fino alle fasi della prova. L’uomo che ha vinto il concorso è stato l’unico rosetano a rispondere al bando. Si tratta di un laureato con diversi master al suo attivo. La persona in questione ha sposato una mia cognata: sarebbe questa la ‘parentopoli’ rosetana di cui scrive l’articolista? Chi ha scritto l’articolo è al corrente che ci troviamo in un paese di poco più di 1000 abitanti dove tutti, in modo diretto o indiretto, possono essere definiti in qualche modo e semmai anche impropriamente, in questo caso, come ‘parenti’?”. “Della signora che, nella fase precedente al concorso, aveva risposto alla richiesta di mobilità siamo venuti a conoscenza solo il 23 agosto, quando la donna in questione presentò la relativa domanda. Fu la stessa signora, il 16 settembre, a comunicare al Comune di Roseto Valfortore la rinuncia a ricoprire l’incarico per questioni che non attengono in alcun modo a pressioni che non sono mai state operate”. “Questa Giunta, così come quella che l’ha preceduta, si sono sempre e scrupolosamente attenute alla legge non venendo mai meno al rispetto della legalità in ogni atto e comportamento. Quando si legge della nostra presunta ‘spregiudicatezza’ ritengo che quel termine possa riferirsi solamente alla nostra volontà di percorrere ogni strada lecita e possibile affinché un piccolo paese ricco di storia e di bellezze naturali riesca a valorizzare e promuovere le proprie risorse per lo sviluppo della Comunità”.
“Il problema – conclude il sindaco Apicella – è un altro, piuttosto. Da diverso tempo, è in atto il tentativo di azionare forzosamente e senza alcuna attinenza con la realtà delle cose la ‘macchina del fango’, soltanto per denigrare e sparare titoli ad effetto. Ho letto perfino, in articoli precedenti, che la Procura avrebbe acquisito documentazione circa alcuni appalti di lavori pubblici: niente di più falso. Posso pensare che l’appalto in questione sia quello relativo alla Casa di Riposo che è al centro di una contesa tra due imprese partecipanti alla gara di cui si sta occupando il Tar e nella quale l’Amministrazione Comunale che ho l’onore di rappresentare non c’entra in alcuna maniera. Ci riserviamo la possibilità di agire in sede legale per tutelare l’onorabilità delle istituzioni e delle persone chiamate in causa da notizie che riteniamo false e tendenziose”.
FONTE: COMUNE