“La Regione sosterrà i sindaci e le comunità, colpite dal terremoto del 2002, fino alla chiusura delle graduatorie e al completamento degli interventi di ricostruzione” così l'assessore al bilancio della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, nel corso del tavolo tecnico con i funzionari del Genio Civile ed i sindaci dei dieci comuni dei Monti dauni colpiti dal sisma. Un vertice richiesto dai Comuni del cosiddetto “cratere sismico” alle prese con il rischio di chiusura degli Uffici Sisma, dopo la scadenza, lo scorso 30 giugno, dell'ennesima proroga. “Le strutture tecniche, create con la gestione commissariale, sono destinate al monitoraggio degli edifici danneggiati, all'istruttoria dei progetti di ricostruzione, agli iter delle pratiche di rendicontazione dei fondi erogati – dice il sindaco di Celenza Valfortore Massimo Venditti - si avvalgono di personale esterno, assunto a tempo determinato, a carico del bilancio della Regione. Sono strutture indispensabili per dare continuità, ultimare la ricostruzione e dare risposte ai cittadini”.
Sedici in tutto le unità assunte, con contratti di collaborazione (geometri, ingegneri, architetti): quattro a Casalnuovo Monterotaro, tre a Pietramontecorvino, ed una unità per ogni ufficio tecnico negli altri otto comuni (Carlantino, Celenza Valfortore, Casalvecchio, Motta Montecorvino, Panni, Serracapriola, Lucera, San Marco La Catola).
I Comuni lamentano la frammentarietà, la mancanza di linearità nel passaggio delle competenze dalla fase dell'emergenza, dunque dalla gestione commissariale a quella regionale, le continue proroghe ed i relativi rischi di chiusura degli uffici tecnici preposti, ne sono la prova, nonostante la legge regionale per la ricostruzione post sisma “A fronte di iter tecnici particolarmente complessi – dice Pasquale De Vita , sindaco di Casalnuovo Monterotaro (il centro più colpito ) - abbiamo dovuto subire anche la discontinuità nei passaggi di gestione. Avremmo potuto realizzare di più se solo ci fosse stata linearità, continuità e costanti verifiche dello stato dell'arte. Nonostante tutto siamo a buon punto – aggiunge De Vita - oggi, a 14 anni dal sisma del 31 ottobre 2002, la ricostruzione realizzata è al 60%. Il tavolo tecnico con l'assessore Piemontese mette un punto fermo ad una necessaria azione di coordinamento”.
E proprio sulle verifiche dell'attività realizzata dagli Uffici Sisma si lavorerà in questi giorni in Regione “In questa ultima fase di interventi - ha detto l'assessore Piemontese - è necessario effettuare una verifica sulla spesa necessaria, alla luce dell'attività che ogni Ufficio Sisma svolge, ma mi impegno a garantire la continuità di ogni singola struttura fino a completamento di tutti gli iter e delle graduatorie”.
Al tavolo tecnico con l'assessore regionale, sono arrivate anche le rassicurazione sui fondi da destinare alla ricostruzione. “In questi giorni, infatti, la Regione sta provvedendo alla riassegnazione dei fondi CIPE destinati alla ricostruzione post terremoto. Si tratta di circa 9 mln di euro destinati alle opere pubbliche (per 2 mln di euro) e all'edilizia privata ( per 6,700 mln euro). Diversamente dagli anni precedenti, questa volta verranno finanziati i progetti già pronti ed esecutivi. Un'ulteriore accelerata, nel percorso di ricostruzione, resa possibile grazie dal lavoro degli Uffici Sisma.
fonte: comune