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Roseto (Fg), tante storie nella rappresentazione del Venerdì Santo

Sono due, nel mondo, i paesi dei rosetani: il primo si trova sui Monti Dauni, a trenta chilometri da Foggia, e si chiama Roseto Valfortore; il secondo, fondato nel 1912 da emigranti del piccolo borgo foggiano, è negli Stati Uniti d’America, e si chiama Roseto Pennsylvania. Le due comunità, già unite dalla storia, sono diventate “gemelle” anche formalmente. La Regione Puglia, infatti, qualche anno fa ha approvato il finanziamento del progetto di gemellaggio presentato dal Comune di Roseto Valfortore. I rosetani d’Italia e quelli d’oltreoceano, da allora, hanno uno strumento in più per riallacciare stabilmente i rapporti tra loro.

La storia di Roseto Pennsylvania, in realtà, comincia ben prima dell’anno in cui è stato fondato il villaggio. E’ il 1882 quando 11 rosetani si imbarcano per arrivare a New York dopo un viaggio di 45 giorni. Trovano lavoro come operai in una cava. Il loro ingaggio è di venti centesimi l’ora. I primi tempi sono durissimi per i nostri 11. Dormono in capanne e pollai o riparati sotto le tettoie. La loro esperienza apre la strada ad altri emigranti che giungono sempre più numerosi da Roseto Valfortore. Lavorano, spendono il minimo per sopravvivere, fanno arrivare dall’Italia i familiari e cominciano a pensare di stabilirsi negli Stati Uniti per la vita. 

I FONDATORI DI ROSETO PENNSYLVANIA. I primi a comperare lotti di suolo edificabile sono in tre, indicati come i fondatori di Roseto Pennsylvania: Nicola Rosato, Lorenzo Falcone e Giovanni Policelli. Vogliono dare un nome al villaggio che va nascendo: dapprima pensano a “Immacolatella”, dal nome del quartiere napoletano che li ha accolti prima della partenza per gli Usa; poi a “Nuova Italia” e infine decidono che quel gruppo di case avrà il nome di Roseto.

I rosetani continuano ad arrivare. Nel 1891, dodici di loro s’imbarcano su una nave che affonda nello Stretto di Gibilterra: nella tragedia, perdono la vita 565 degli 800 passeggeri: solo quattro emigranti di Roseto riescono a salvarsi. 

Il flusso inarrestabile verso gli Stati Uniti continua, la comunità dei rosetani d’America diventa più numerosa, e a Roseto Pennsylvania gli emigrati aprono negozi, botteghe sartoriali, saloni da barbiere, portano le loro tradizioni e ricorrenze. Tra il 1891 e il 1894 nasce anche il primo gruppo bandistico diretto dal maestro Filippo Carrescia e battezzato “Roseto Cornet Band”.

Negli Stati Uniti e in Canada, col passare degli anni, la presenza dei rosetani è andata ramificandosi in diverse aree geografiche. A Toronto si calcola siano non meno di 4mila le donne e gli uomini con origini di Roseto Valfortore. In pochi sanno che la Banda del Presidente degli Stati Uniti, quella che accompagna trionfalmente l’uomo più potende del mondo nelle sue apparizioni pubbliche per le grandi occasioni, è stata fondata a partire da un nucleo di musicisti della vecchia Banda di Roseto. Fondare una città americana e dar vita alla Banda più famosa del mondo: niente male per un paesino che oggi conta poco più di 1000 abitanti. Anche per questo motivo domani, venerdì 25 marzo 2016, saranno molti gli emigranti rosetani che torneranno nel loro paese d’origine. La Sacra Rappresentazione, infatti, è una delle ricorrenze che racchiudono più elementi dell’identità storica e culturale di Roseto Valfortore.

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Redazione

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata.

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

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