Nei giorni 16 e 17 giugno si è svolta a Roseto Valfortore la “Festa del Grano”, evento che ha celebrato l’eccellenza, come la coltivazione del grano “Senatore Cappelli”. Giornate indimenticabili e atmosfere nuove, momenti di altissima levatura culturale e imprenditoriale alternati allo spettacolare valore artistico in un connubio tra musica, folclore, tradizione storica, culinaria e tanto divertimento.
Un progetto ricco e articolato che ha visto il successo grazie alla dinamica ed efficace collaborazione del Comune di Roseto Valfortore, la Proloco del centro Dauno, l’associazione Strumenti e Figure, con l’indispensabile appoggio di strutture tecniche, come ConfAgricoltura e la Condotta Slow Food Foggia e Monti Dauni. Sono state proprio le parole di Biagio Dedda (resp. Slow Food Monti Dauni), durante la conferenza di apertura, a scuotere i presenti “l’agricoltura e l’enogastronomia rivestono ancora un ruolo importante nel sistema produttivo locale e il nostro territorio vanta delle indiscutibili eccellenze che è il caso, ormai, di non tralasciare più”.
A Roseto intorno alla Festa del Grano sono arrivati i migliori produttori dei Monti Dauni e della Valle del Fortore e del Miscano, quindi un risultato altamente positivo perché intorno a questa festa le eccellenze hanno fatto sistema, ben promuovendo il proprio territorio e le proprie risorse.
Gli eventi in programma nella due giorni rosetana sono stati molti e hanno riempito il piccolo borgo dei monti dauni: nonostante le condizioni metereologiche incerte, un enorme flusso di visitatori provenienti da tutta la Capitanata, dalla Valle del Fortore e del Miscano ha raggiunto Roseto per partecipare e lasciarsi coinvolgere dal ricco programma; stand enogastronomici con degustazioni, trebbiatura del grano, presentazione di prodotti, mostre, convegni, laboratori, visite ed escursioni naturalistiche, concerti; un cocktail intenso pensato per rievocare antiche ritualità agricole che la meccanizzazione ha lentamente fatto sparire, ma che un piccolo ed instancabile borgo dei monti dauni cerca caparbiamente di mantenerle ancora vive.
Suggestivi i momenti che hanno visto ritornare in vita il Mulino ad Acqua e l’antico Forno a paglia; poco distante dal centro abitato, un “gioiello” nel territorio di Roseto Valfortore, un antico mulino ad acqua alimentato dai molti torrenti provenienti da altrettante sorgenti. Utilizzato fino a non molti anni fa, oggi il complesso dei mulini è una grande attrazione per il turista che viene a visitare queste valli.
Ai mulini si è svolto il momento più coinvolgente ed entusiasmante della Festa del Grano; è stato il momento dove si è avuto anche un afflusso di turisti importante. Tutti meravigliati ed incantati ad osservare la vita di un tempo, ad assaporarne i profumi, la fatica. Luogo di lavoro di generazioni, luogo di storia da tutelare, conservare gelosamente, promuovere e valorizzare perché patrimonio non solo del piccolo borgo ma carta d’identità dell’intero territorio dauno.
La domenica pomeriggio è stato il momento del forno a paglia: il vecchio forno a paglia di Roseto Valfortore, l’unico “sopravvissuto” dei 7 un tempo funzionanti, ha sfornato pane caldo e pizza offrendo saporiti assaggi. La struttura, durante la Festa del Grano, è diventato un punto di riferimento per chi voleva conoscere la storia e il patrimonio enogastronomico del paese. È servito a produrre pane, taralli e dolciumi delle vecchie tradizioni, così da trasformarsi in un luogo a disposizione di quanti hanno voluto degustare tutti i prodotti del paniere di tipicità che rende unica la tradizione rosetana.
La due giorni è stata interessante anche dal punto di vista musicale, con la performance dei Trouble e il suo simpaticissimo “Viva la vida” e i ritmi pugliesi della Tarantella e della Pizzica suonati e scanditi egregiamente dalla band Terramia, uno spettacolo che ha coinvolto gran parte dei presenti di tutte le generazioni.
Dire "Buona la prima" sarebbe riduttivo, preferiamo sostenere "Eccellente la prima di una lunga serie di Feste del Grano" – è stato il commento a caldo del sindaco Lucilla Parisi e condiviso da tutte le realtà coinvolte nell’organizzazione.