Il Sindacato dei Lavoratori della Comunicazione, la situazione in Capitanata. Gli invisibili dei call center, la condizione di chi lavora nello Spettacolo, la carenza di tutele. Il fiore all’occhiello dell’IPZS, l’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato di Foggia
FOGGIA – Precari, spesso “invisibili”, mal pagati e, di frequente, non pagati affatto, con un ‘sommerso’ che esclude da diritti e doveri, da tutele e garanzie. Sono le lavoratrici e i lavoratori della comunicazione e dello spettacolo: artisti, attori, musicisti, ma anche giornalisti, operatori dei call center, grafici. E’ questo, assieme al mondo dei lavoratori dei servizi postali e di quelli che operano nel campo delle telecomunicazioni, l’ambito d’azione della SLC Cgil, il Sindacato dei Lavoratori della Comunicazione. Il Congresso provinciale SLC Cgil Foggia ha rieletto segretario generale Luciano Paciello. “Ringrazio tutti i delegati per avermi riconfermato la fiducia”, ha commentato Paciello a margine dell’assemblea congressuale che lo ha eletto di nuovo alla guida del sindacato di categoria. “A Foggia e in tutta la Capitanata c’è un lavoro enorme da fare. Abbiamo ottenuto risultati importanti per quanto riguarda i lavoratori e le lavoratrici dei servizi postali, per i meccanismi che regolano le proroghe delle assunzioni. Un fiore all’occhiello della città, nell’ambito di cui si occupa SLC Cgil, è l’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato di Foggia: si tratta di una realtà all’avanguardia nel mondo, con lavoratrici e lavoratori capaci di esprimere un’eccellenza e un’innovazione di rilievo internazionale”.
Attualmente, sono circa 40 i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro nell’ambito dei vari settori che fanno capo al SLC Cgil. Si tratta di lavoratrici e lavoratori che appartengono a: aziende postali e bancoposta, telecomunicazioni, emittenti radiotelevisive, aziende della carta e grafiche, settore editoriale, pubblicità, enti teatrali e musicali, imprese cinematografiche.
A questi settori si aggiungono lavoratrici e lavoratori impegnati nelle seguenti attività: sport, tempo libero, ippica, prodotti audiovisuali e multimediali, produzione-distribuzione e esercizio cinematografico, realizzazioni teatrali e musicali, attività letterarie e di traduzione editoriale, giornalai, SIAE.
IN CAPITANATA. “La situazione in provincia di Foggia è anche molto diversificata a seconda del settore di appartenenza”, ha spiegato Paciello. “La situazione peggiore è quella che riguarda i call center: in questo comparto, lavoratrici e lavoratori spesso sono invisibili, senza contratto e tutele, con paghe da fame e con orari e condizioni di lavoro impossibili”, ha aggiunto il segretario generale di SLC Cgil Foggia. “Complessa e molto articolata è la condizione dei lavoratori dello spettacolo, spesso danneggiati dai dopo-lavoristi che abbassano il livello dei compensi e mortificano gli sforzi di chi fa esclusivamente questo lavoro, investendo nella propria qualificazione e crescita professionale”. “In generale, occorrono strumenti e tutele che aiutino soprattutto gli invisibili e gli ultra-precari a emergere da una condizione che li esclude dall’avere una pienezza di garanzie e tutele rispetto al proprio lavoro”. “Stiamo parlando di un ‘macro-ambito’ che, durante i due anni più drammatici della pandemia, ha subito danni enormi, con un impoverimento davvero rilevante e grandissime difficoltà nel far riconoscere allo Stato la propria condizione e le conseguenze di due anni di ‘fermo’ quasi totale rispetto al proprio reddito”. “In questo senso, i più penalizzati sono stati i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo che operano nelle nostre città più grandi, da Foggia a Cerignola, Manfredonia, San Severo e Lucera. La ripresa e il rilancio passano innanzitutto dal riconoscimento dei diritti, dall’emersione delle situazioni di invisibilità. E’ importante che questi lavoratori sappiano che c’è chi può e deve tutelarli, l’impegno di SLC Cgil è massimo e sarà ulteriormente potenziato su tutto il territorio”.