Una di quelle sere che fanno riflettere sulla caducità umana: alle 19:14 ora italiana, un asteroide dal diametro di circa 10 metri ha sfiorato la Terra. Nel suo viaggio attraverso lo Spazio, infatti, 2011 MD (così è stato ribattezzato il sassolino dagli astronomi della Nasa) è passato a circa 12mila chilometri dalla superficie terrestre, precisamente dalle coste dell’ Antartide. Per fortuna, rassicurano gli esperti, senza alcuna conseguenza per il pianeta. 2011 MD è stato individuato lo scorso mercoledì dagli occhi di LINEAR, il telescopio robotico della Nasa che dal New Mexico scruta il cielo alla ricerca di corpi celesti in transito vicino alla superficie terrestre. Sebbene i chilometri che lo separeranno da noi siano davvero pochi, secondo gli scienziati i rischi sono praticamente inesistenti. “ Non c’è alcuna possibilità che 2011 MD colpisca la Terra - hanno scritto su Twitter gli esperti del Nasa’s Near-Earth Object Office che lavorano al Jet Propulsion Laboratory (Jpl) di Pasadena, - ma i ricercatori sfrutteranno questo passaggio ravvicinato per studiare l’asteroide attraverso osservazioni radar”. La sicurezza degli astronomi nasce dal fatto che gli oggetti celesti dal diametro inferiore ai 25 metri si sgretolano al passaggio nell’atmosfera terrestre. Ecco perché, anche se l’asteroide dovesse avvicinarsi troppo alla Terra, certamente ne uscirebbe in polvere. Gli astrofili, però, rischiano di rimanere invano col naso per aria. Per osservare l’asteroide - che sarà circa 250 volte più scuro della stella meno luminosa visibile a occhio nudo - c’è bisogno di un telescopio potente e, soprattutto, è necessario un continuo aggiornamento della sua traiettoria, che verrà certamente modificata della gravità della Terra. Dopo il suo passaggio, 2011 MD finirà nella zona dei satelliti geosincroni, ma anche qui l’ipotesi di una collisione con un satellite o un detrito spaziale è abbastanza remota. La storia è ricca di aneddoti su asteroidi che si avvicinano un po’ troppo alla superficie terrestre. Il primo risale al 1937, quando l’astronomo tedesco Karl Reinmuth fotografò accidentalmente il passaggio di Hermes, un veloce asteroide che viaggiava a oltre 740mila chilometri dal nostro pianeta. Da allora, questi episodi non sono stati poi così rari e quello di questa sera non segnerà alcun record: lo scorso 4 febbraio, infatti, l’asteroide 2011 CQ1 passò a circa 5 mila chilometri dalla Terra. Degli oltre 8mila oggetti che si muovono nello Spazio con traiettorie molto ravvicinate alla Terra, circa 827 sono asteroidi dal diametro di circa 1 chilometro: oltre 1.200 di questi oggetti sono stati classificati come potenzialmente pericolosi. Per cercare di tenerli sotto controllo (e per raccogliere informazioni preziose sulle origini della vita sul nostro pianeta), la Nasa sta progettando missioni ad hoc. La prima, costata 800 milioni di dollari, è stata battezzata OSIRIS-Rex e partirà nel 2016 alla volta dell’asteroide 1999 RQ36. Questo gigantesco oggetto, del diametro di 580 metri, ha una possibilità su 1.800 di urtare la Terra nel 2170 e una su 1.000 di colpirla nel 2182.
fonte: galileo