LUCERA - Nell’ambito delle attività verso Lucera capitale della Cultura venerdì 6 ottobre, presso la Cappella di San Bartolomeo del Convitto Nazionale “R. Bonghi” della stessa località, si terrà un convegno dal titolo “La malaria nel Mezzogiorno ed in Capitanata” organizzato dalla Commissione dell’Ordine dei Medici e Chirurghi di Foggia sulla Storia della Sanità in Capitanata e dall’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria.
dal Comune di Lucera e dall’Ipssar “Bonghi”. A partire dalle 9 di mattina, e per tutta la giornata, saranno una quindicina gli studiosi che parleranno di quella che fu un autentico flagello per la provincia di Foggia ovvero la diffusione della malaria. Al convegno interverranno in apertura il presidente dell’ordine provinciale dei medici Pierluigi De Paolis, il presidente dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria Gianni Iacovelli, il presidente della commissione ordinistica Storia Sanità in Capitanata Lorenzo Pellegrino, il sindaco Giuseppe Pitta il rettore del Convitto Bonghi Antonella Falco. Il convegno si svolgerà in due sessioni “Appunti sulla malaria” e “Malaria e bonifiche nel Mezzogiorno”. La prima inizierà alle 9 la seconda inizierà alle 12 e proseguirà, dopo una pausa prevista alle 13.30, nel pomeriggio a partire dalle 15.30 Fra gli studiosi che interverranno: Michele Ferri, Lorenzo Pellegrino, Giuseppe Trincucci, Raffaele Letterio, Mario Freda. “Il convegno si ripromette di approfondire le tematiche concernenti la presenza della malaria nel Mezzogiorno e in Capitanata, definendo percorsi e strategie di intervento, raccontando sofferenze ma anche vittorie nei confronti di un morbo che aveva ormai segnato definitivamente genti e territorio. La malaria – spiegano gli organizzatori - è un morbo che ha creato molte sofferenze alle popolazioni colpite, determinando grandi flussi migratori e desertificazione di ampie zone territoriali in Italia, soprattutto nel Mezzogiorno. Emigrando i braccianti si lasciavano alle spalle morte e sofferenze, alla ricerca di possibili alternative di vita in paesi diversi. Tra i rimedi più importanti, oltre la terapia farmacologica, la scelta – sottolineano gli organizzatori - delle bonifiche, che diventerà un presidio imprescindibile per liberare le terre dalla mortifera presenza e restituire alla popolazione, attraverso il recupero dei latifondi paludosi alla coltivazione, ampi appezzamenti di terreno. La malaria è un morbo che ha creato molte sofferenze alle popolazioni colpite, determinando grandi flussi migratori e desertificazione di ampie zone territoriali in Italia, soprattutto nel Mezzogiorno. Almeno fino alla fine del secolo diciannovesimo, si pensava che la malattia fosse determinata dai miasmi che, provenienti dalle acque stagnati e paludose, attraverso l’aria, raggiungessero gli individui determinando la malattia: la “mala aria” appunto. E tale rimase la sua denominazione anche dopo la scoperta del plasmodio e della zanzara Anofele come vettori del morbo. Fu soprattutto ad opera di ricercatori e medici italiani che si deve, attraverso i loro studi, la ricostruzione del percorso della malattia dall’insetto all’uomo e il definirsi del quadro morboso, oltre ad un piano terapeutico e strategico per difendersi dalle zanzare”. L’evento è aperto alla cittadinanza.