Due senatori (Fedele Sanciu del PDL e Giampiero Scanu del Pd) e altrettanti deputati (Settimo Nizzi del PDL e Giulio Calvisi del Pd), tutti sardi eletti in Gallura, hanno occupato praticamente di prepotenza la segreteria particolare del Ministro di Grazia e Giustizia, Paola Severino, per protestare contro la chiusura della sede staccata del tribunale di Olbia. Sapete perché lo hanno fatto? Perché dinanzi alla richiesta dei parlamentari di essere ascoltati, il Ministro ha risposto picche, concedendo loro, dopo vivaci proteste, solo dieci minuti di colloquio rigorosamente contingentato. I quattro parlamentari si sono comprensibilmente incavolati ed hanno, così deciso, di presidiare i locali ministeriali sino a quando non verranno ascoltati, come vuole il loro ruolo istituzionale e soprattutto la buona educazione.
Direte: cosa c’entriamo noi con la storia di questo lontano tribunale? C’entriamo, nella misura in cui vogliamo ricordare che anche i nostri sindaci sono stati trattati, più o meno, alla stessa maniera , a dimostrazione che il Ministro crede di poter fare e disfare a piacimento, mettendo sotto i piedi anche i normali rapporti di collaborazione che devono intercorrere tra gli organi dello Stato. E se la Severino disconosce a quattro parlamentari di parlare siamo proprio messi male, per non dire alla dittatura! Tanto valeva tenerci i nostri ammaccati politici, i quali almeno non negavano l’ascolto ad alcuno! L’episodio conferma, altresì, che i dati ministeriali oggetto dei provvedimenti di rimodulazione della cosiddetta geografia giudiziaria sono molto discutibili, visto che il Ministro continua a negare un sereno confronto che sarebbe quanto mai opportuno per eliminare tutte le perplessità.
Il problema probabilmente è molto ampio, se anche altrove protestano contro i tagli, mettendo sul tappeto dati che si ritiene divergano da quelli ministeriali. Forse è tutto un grande bluff, come lo è quello di sperare di ricavare dalla soppressione dei tribunali qualche spiccioletto di risparmio. Ma, al di à di tutto questo, va certamente censurato il comportamento del Ministro, che pensa di trovarsi a comandare in casa propria. I politici, se hanno ancora la schiena diritta, dovrebbero farsi carico di questo problema e trattarlo finalmente rigorosamente in chiave politica. Ricordando alla Severino e compagni che a quel posto si trovano non per aver vinto un concorso, ma solo per la eccessiva benevolenza del Capo dello Stato, che in loro ha visto malamente i salvatori della Patria.
a.d.m.