In occasione del 150° anniversario dell’ Unità d’Italia, vogliamo parlare delle figure femminili che, se anche in secondo piano ,hanno contribuito attivamente alla causa dell’ Italia unita. Tra queste, oggi abbiamo scelto, la Contessa di Castiglione “Virginia Oldoini “,cugina del Conte Camillo Benso Di Cavour, primo ministro del Regno di Sardegna della casa dei Savoia. Virginia nasce a Firenze il 23 marzo del 1837 dai Marchesi Filippo Oldoini e Isabella Lamporecchi. Fin dalla infanzia , la sua bellezza era già notevole. A ciò associò un intelligenza ,una scaltrezza,un’ ambiziosità,un abilità diplomatica che la portarono a soli 17 anni a nozze con Il Conte Francesco Verasis Asinari ,da cui ebbe un figlio Giorgio e da cui prese il titolo di Contessa di Castiglione. Con il suo nuovo rango e le sue doti ,il passo a corte dei Savoia fu molto breve, restano molto chiacchierate le sue avventure galanti, non solo con il Re ma anche con i rampolli della famiglia Doria e dei banchieri Rothschild . In queste doti, il cugino Cavour, intuì immediatamente, le possibili potenzialità e finalità di utilizzo. Nel 1855 fu inviata in missione alla corte francese di Napoleone III° per favorire l’alleanza franco-piemontese. Lo fece in modo esemplare ,sfruttando in modo esplicito e mondano con la sua bellezza, seducendo e diventandone l’amante , dell’imperatore francese. Alta,castano bionda,sinuosa e sensuale nelle forme, definita “ statua di carne con occhi azzurri”,divenne oggetto delle invidie e del presunto scandalo che innescava nelle rivali, tra cui primeggiava la legittima consorte del suo amante, l’imperatrice Eugenia.Dopo che ebbero raggiunto il loro scopo (guerra di Crimea), sia Cavour che Vittorio Emanuele II, la lasciarono alla deriva senza riconoscerne il grande contributo che aveva dato per l’Unità.La sua stella era oramai tramontata. Lo sfiorire della sua bellezza,il divorzio e la perdita del marito, le ristrettezze economiche ,la portarono a terminare la rocambolesca vita della “Divina Castiglione amica dei Re” il 28 novembre del 1899 a Parigi dove è sepolta nel cimitero del Père Lachaise. Non ha avuto nemmeno l’onore di essere stata sepolta a La Spezia dove desiderava restare per sempre. Quella nazione e quel popolo, a cui aveva sacrificato e donato non solo il suo corpo, ma anche il suo cuore, gli si erano dimostrati ingrati.
Giuseppe Aufiero
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